Fernando Alonso mai così male.

Per la prima volta da quando è alla Ferrari lo spagnolo non ha ancora vinto un Gran premio a metà stagione.

Nel 2010, all’esordio in assoluto in rosso, trionfò in Bahrain. L’anno successivo (che comunque fu molto difficile per il Cavallino) salì sul gradino più alto del podio nel nono appuntamento stagionale, nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone. Nel 2012 ottenne tre successi, a Sepang, a Valencia e a Hockenheim. Lo scorso anno mise tutti in fila a Shanghai e a Barcellona.

Nel 2014, fino a oggi, il miglior risultato è il terzo posto di Shanghai (nello stesso Gran Premio di Cina dove aveva trionfato nella precedente stagione, nonché unico podio dell’anno, a fronte di tre quarti e due cinque posti.

Nel dopo gara del Gran Premio di Germania disputato domenica (nel quale ha lottato con le unghie e con i denti contro le due Red Bull, prevalendo al fotofinish su Ricciardo ma facendosi battere da Vettel) l’asturiano è stato severo (“Abbiamo fatto quello che potevamo fare, vorremmo lottare per il podio, non ci siamo riusciti nemmeno oggi. Quelli davanti erano troppo veloci”), ma si è detto ancora carico per il prosieguo della stagione: “La nostra testa va al 2014 e al campionato costruttori, nel quale la lotta è interessante. Oggi abbiamo perso 10 punti, nella prossima gara vogliamo dare il massimo per provare a recuperarli”.

E la prossima gara arriva già domenica, in quell’Hungaroring che nel 2013 vide il duro sfogo del campione spagnolo (“Vorrei le macchine degli altri, da quattro anni siamo più lenti. Per il Mondiale serve un miracolo”) che gli causò anche una reprimenda di Luca Cordero di Montezemolo in persona.

Intanto, però, i numeri del 2014 lo inchiodano.