Dopo il direttore del “Centro del Bahrain per i diritti umani”, Abdel Rahman al Khawaja, le autorità hanno arrestato anche il suo vice, Said Yousif, attivista molto noto e stimato nel suo paese.
Yousif si trovava a Diraz per seguire una manifestazione di protesta pacifica contro la monarchia assoluta del re sunnita Hamad bin Isa al Khalifa. E’ stato arrestato e portato al posto di polizia mentre soccorreva un manifestante rimasto ferito durante incidenti con i reparti di polizia.
Inizialmente Yousif aveva scritto su twitter che sarebbe stato rilasciato nel giro di qualche minuto, subito dopo le procedure di identificazione. Invece è stato portato in cella e oggi il giudice deciderà se confermare la detenzione o rilasciarlo.
L’arresto potrebbe essere una conseguenza del rapporto pubblicato di recente del “Centro del Bahrain per i diritti umani” che accusa re Hamad di godere di una inspiegabile “impunità” internazionale, in riferimento alla violenta repressione del movimento per la democrazia e le riforme.
Almeno 80 persone, secondo gli attivisti dell’opposizione, sono stati uccisi dalle forze di polizia dal febbraio 2011 a oggi. Decine di dissidenti, noti e meno noti, sono stati arrestati e condannati a pesanti pene detentive.
Ieri le Nazioni Unite hanno richiamato il Bahrain al rispetto dei diritti politici e umani. Qualche lieve critica a re Hamad è giunta tre giorni fa anche dagli Stati Uniti. Ma il sovrano bahranita continua a godere di una immunità non dichiarata in ragione della sua stretta alleanza militare con Washington (in Bahrain c’è la base della V Flotta americana) nel confronto in atto nel Golfo con l’Iran.