(ANSAmed) – ROMA – Un raid nel cuore della notte a opera di uomini mascherati, che irrompono in abitazioni private.
O magari un controllo presso un checkpoint che si trasforma in un vero sequestro. Chi viene portato via, semplicemente, sparisce: a volte per 24 ore, altre per mesi. Molto spesso comincia così l’odissea dei detenuti in Bahrain, il Paese con la più alta percentuale di popolazione carceraria di tutto il Medio Oriente.
L’ultimo studio pubblicato dal Centro per i diritti umani del Bahrain (Bchr) lo dice chiaramente: chi viene arrestato, si ritrova “rinchiuso in un incubo”.
“Nei tre anni dall’inizio del movimento di protesta in favore della democrazia iniziato nel febbraio 2011 – si legge nel resoconto -, la popolazione carceraria del Bahrain è aumentata in maniera esponenziale”. “Il Bchr ha documentato migliaia di detenzioni arbitrarie, la maggior parte delle quali è stata segnata da sparizioni coatte e da una lunga lista di violazioni dei diritti umani, inclusa la tortura”. L’elenco degli abusi, fisici e psicologici, è lungo e comprende brutali pestaggi, scariche elettriche, isolamento, privazione di sonno, aria fresca e luce solare, molestie sessuali, finti annegamenti, umiliazioni e negazione di cure mediche. “Le autorità tentano con ogni mezzo di censurare queste notizie”, sottolinea ancora lo studio, spiegando che, per esempio, gli avvocati che denunciano i segni di tortura sui corpi dei loro assistiti vengono a loro volta arrestati. Tuttavia le testimonianze di centinaia di ex detenuti e delle famiglie di chi in carcere è morto tracciano un profilo drammatico e inumano di quanto avviene dietro le sbarre delle prigioni del Bahrain. I centri di detenzione sono quattro: il peggiore, nei racconti degli intervistati, è la Direzione Investigazioni Centrali (Cid).
Mentre nella Isa Town Women Prison, la prigione femminile, sono rinchiuse in percentuale significativa molte lavoratrici straniere che non parlano arabo, né inglese, e che in molti casi ignorano persino il motivo della loro detenzione. In generale, le donne rappresentano il 18.5% della popolazione carceraria totale. Ma il capitolo più triste e drammatico del resoconto del Bchr è quello che riguarda i minori. “Le autorità del Bahrain hanno adottato una politica sistematica di detenzione dei minori in condizioni insalubri”, insieme agli adulti. Da gennaio, sono almeno 70 i casi documentati di bambini dagli 11 anni in su arrestati, alcuni anche con l’accusa di terrorismo. (ANSAmed).