Il Centro del Golfo per i Diritti Umani (GChr) e il Centro del Bahrain per i diritti umani (BCHR) hanno lanciato un appello per l’immediata liberazione del difensore dei diritti umani e presidente dell’Associazione degli insegnanti del Bahrain, Mahdi AbuDeeb, in carcere dal 6 aprile 2011 e condannato a 5 anni di reclusione.
Il 23 settembre 2011 Mahdi AbuDeeb insieme alla vice-presidente dell’Associazione, Jalila al-Salman, sono stati condannati da un tribunale militare a 10 e 3 anni di reclusione, rispettivamente, per aver organizzato uno sciopero degli insegnanti. Sono stati accusati di “arrestare il processo educativo, incitando all’odio”, e “aver tentato di rovesciare il sistema di potere con la forza”.
Il 21 ottobre 2012 le loro sentenze sono state ridotte a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Jalila è stata rilasciata dopo aver scoontato i sei mesi di detenzione, ma non può insegnare nelle scuole statali.
AbuDeeb invece si trova ancora in carcere e il ricorso da lui presentato è stato respinto dalla Corte di Cassazione.
Anche Amnesty International ha lanciato un appello per il suo rilascio. “Non c’è alcuna prova che entrambi gli insegnanti abbiano utilizzato o incitato alla violenza. Le prove sono state viziate da irregolarità, sulla base di prove false e la loro pena avrebbe dovuto essere annullata” ha detto Hassiba Hadj Sahraoui, vice direttore per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.
La decisione della Corte di Cassazione del Bahrein di confermare la condanna di Mahdi Abudeeb è l’ennesina prova del prezzo che pagano coloro che criticano il governo e che lottano pacificamente per la libertà di espressione.
di Elisa Cassinelli
