Urne aperte in Bahrain per le elezioni parlamentari. Si tratta delle prime votazioni da quando quattro anni fa nel Paese scoppiarono le proteste legate alle primavere arabe. Una serie di gruppi di opposizione, tuttavia, tra le quali al-Wefaq, la formazione sciita più organizzata e popolare del Paese, hanno lanciato un boicottaggio invitando i propri sostenitori a non recarsi ai seggi. Sono 419 i candidati in corsa per i seggi municipali e parlamentari. I candidati che non supereranno il 50% dei voti andranno al ballottaggio la prossima settimana.
Le elezioni decideranno la composizione della camera bassa del Parlamento, che ha poteri diretti limitati ma ha un significato simbolico importante. I membri della camera superiore sono nominati da re Hamad bin Isa Al Khalifa, la cui famiglia controlla la maggior parte dei posti governativi importanti, incluso quello del primo ministro, che non viene eletto.
Diversi sostenitori dell’opposizione sono ancora in carcere per i disordini del 2011, repressi con l’appoggio degli Stati Uniti, che sostiene la monarchia. Il Bahrain ospita infatti la quinta flotta della marina degli Usa e fa parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti che lotta contro il gruppo dello Stato islamico.