Cancellati viaggi per 80 milioni

Cancellati viaggi per 80 milioni. Nella foto la King of Bahrain Street a Sharm el SheikCancellati viaggi per 80 milioni. Nella foto la King of Bahrain Street a Sharm el Sheik

La crisi egiziana cancella circa ottanta milioni di euro di giro d’affari. È questa la stima presentata in Italia dai tour operator che operano nel Paese all’indomani della comunicazione di “sconsiglio” della Farnesina (valido fino a metà settembre). Una previsione calcolata alla luce di un blocco pressoché totale dei viaggi verso questa destinazione fino alla fine di dicembre, ma che potrebbe peggiorare se la crisi proseguisse nei mesi successivi. Un duro colpo, dunque, per il settore del turismo in Italia, già messo in ginocchio dalla profonda crisi economica.
A rendere più pesante il danno, le caratteristiche della destinazione, considerata “insostituibile” dagli operatori di viaggio «per l’estesa stagionalità, vicinanza, capacità di soddisfare la domanda e rapporto qualità/prezzo». Non a caso, infatti, l’Egitto rappresenta per l’Italia la prima meta di vacanza per numero di viaggiatori. Nel 2012, per esempio, i principali operatori attivi sul Paese hanno generato un giro d’affari di circa 280 milioni, cifra che – se la crisi compromettesse il mercato fino all’agosto prossimo – potrebbe dare un’indicazione sulla misura del danno annuale per il settore. Danno che si estenderebbe, tra agenzie di viaggio e tour operator, in proporzione al peso percentuale del mercato egiziano sul fatturato totale, che – nel caso degli operatori presenti nell’infografica – va da un minimo del 10% a circa la metà.

Dopo i disordini egiziani che hanno portato il ministero degli Esteri a sconsigliare i viaggi nel Paese, le situazioni in cui si sono trovati i passeggeri che avevano scelto quella destinazione sono state due: diverse migliaia di persone si trovavano già in Egitto e, rispettando i tempi previsti (nella maggioranza dei casi) sono tornate (o stanno tornando) in Italia; altrettante persone avrebbero dovuto partire all’indomani della comunicazione e hanno invece dovuto rinunciare al viaggio o cambiare destinazione. Guardando agli eventi dalla parte degli agenti di viaggio e dei tour operator, le situazioni che si sono create sono altrettante: nel primo caso gli operatori hanno dovuto riportare in patria i clienti facendo viaggiare aeromobili vuoti all’andata e registrando quindi un alto costo per l’operazione; nel secondo caso, invece – quando possibile – hanno cercato mete alternative – affrontando comunque costi per le camere non utilizzate in Egitto –, oppure hanno dovuto (o dovranno) rimborsare i clienti, come recita il codice del turismo, entro una settimana. Tutte situazioni che hanno generato un costo aggiuntivo. Con quali conseguenze? Dipenderà dalla forza dei singoli operatori e dalle prospettive dei prossimi mesi, non essendo presenti in Italia meccanismi di tutela per il settore.
«Da tempo gli operatori – spiega Nardo Filippetti, presidente di Astoi – insistono sulla necessità di istituire un fondo di garanzia per creare un salvagente da utilizzare nei casi di emergenza straordinaria, ma ancora nulla è stato fatto. Oggi quindi, a una situazione già pesante per il turismo si aggiunge l’emergenza Egitto, per la quale gli operatori pagheranno danni troppo pesanti».

«Gestire l’emergenza di questi giorni – spiega Franco Gattinoni, presidente di Ainet – è stato molto difficile ma ha evidenziato l’importanza del ruolo ricoperto dai consulenti di viaggio. Chi si è trovato in difficoltà, infatti, ha avuto nella rete di agenzie un interlocutore presente che ha preso in carico le pratiche di viaggio alla ricerca di una soluzione». Soluzione non sempre possibile, però, almeno per la settimana di alta stagione immediatamente successiva all’avviso della Farnesina.
Pesante il danno anche per le compagnie areee, che hanno dovuto cancellare (o fortemente ridurre) la destinazione Egitto ma che stanno lavorando per distribuire i voli su altre mete turistiche.

L’appello del ministro egiziano
Il ministro per il turismo, Hisham Zaazou, ha fatto appello ai Paesi europei perché “aiutino il popolo egiziano attraverso il turismo” e assicurato che “Sharm el Sheik e Hurgada sono destinazioni sicure”. In un incontro con l’ambasciatore svedese, Zaazou ha chiesto a Stoccolma di rimuovere l’allerta viaggi.

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TAG:
Turismo, Egitto, Italia, Ministero degli affari Esteri, Franco Gattinoni, Hurgada, Sharm el Sheik, Farnesina, Hisham Zaazou, Nardo Filippetti, Astoi

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