Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha sottolineato ieri la partecipazione o il sostegno di cinque Paesi a guida sunnita – Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Qatar e Giordania – ai raid contro l’Isis in Siria, per mostrare al mondo l’esistenza di una forte coalizione internazionale decisa a combattere gli estremisti.
La realtà, però, è che la vasta maggioranza degli attacchi – iniziati lunedì notte – è stata condotta con aerei e missili statunitensi, come confermato dalle autorità militari di Washington.
La partecipazione dei cinque Paesi arabi è stata citata, ma le informazioni sul loro operato restano vaghe: la Giordania ha detto che “alcuni aerei hanno distrutto” diversi obiettivi, senza specificare dove; gli Emirati Arabi Uniti hanno detto che la loro forza aerea ha “lanciato i suoi primi raid contro obiettivi dell’Isis” lunedì sera; i funzionari statunitensi hanno poi detto che Arabia Saudita e Bahrain hanno “preso parte attivamente” agli attacchi e che il Qatar ha ricoperto un “ruolo di sostegno”.