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“Gratitudine alle autorità di Teheran“. Con queste parole il segretario di Stato americano John Kerry ha annunciato la liberazione dei 10 militari bloccati dalle autorità iraniane dopo che due navi della marina Usa erano state fermate nel Golfo Persico.
“Il fatto che la questione sia stata risolta pacificamente ed efficacemente – aggiunge Kerry nel comunicato – è la dimostrazione di quanto sia fondamentale il ruolo che la diplomazia può giocare nel mantenere il nostro Paese sicuro e forte”.
Il Pentagono aveva comunicato di aver perso per un breve periodo il contatto con due piccole imbarcazioni della Marina, ma di aver ricevuto assicurazioni da parte dell’Iran che le navi con i loro equipaggi – 10 marinai tra cui, secondo alcune fonti, una donna – saranno al più presto riconsegnati.
Il portavoce del Dipartimento alla difesa Usa, Peter Cook, ha quindi spiegato che le due imbarcazioni in questione stavano navigando tra il Kuwait e il Bahrain quando è avvenuto l’incidente.
Immediato l’intervento da Washington. Il segretario di Stato John Kerry ha telefonato al ministero degli Esteri iraniano per spiegare che il passaggio nel Golfo Persico delle due navi Usa temporaneamente sequestrate è stato un incidente, e non una violazione intenzionale delle acque territoriali iraniane.
Mentre interviene pure la Casa Bianca che, informa il portavoce Josh Earnest, ha “ricevuto rassicurazione che i membri dell’equipaggio stanno bene”.
Qualche dettaglio comincia anche a trapelare sulla dinamica dell’incidente, con le prime ricostruzioni che tracciano come possibile scenario un problema meccanico. A quanto si apprende una delle due imbarcazione si sarebbe trovata in difficoltà e probabilmente a quel punto avrebbe inavvertitamente ‘sconfinato’, con la seconda nave al seguito per sicurezza.
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13 gennaio 2016
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