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La Mercedes per prendere il largo, la Red Bull per tornare a volare, la Ferrari per contenere i distacchi perché a 4 giorni dalla Malesia i valori non possono cambiare, il gap è tecnico e c’è bisogno di un sostanziale sviluppo.
In Bahrain, dove per celebrare i 10 anni dalla nascita del circuito si correrà per la prima volta in notturna (con relativo abbassamento delle temperature), le prestazioni della Rossa sono strette fra quelle di Vettel e Ricciardo e quelle della McLaren di Button (festeggerà i 250 GP) e Magnussen. Sui rettilinei la RB10 e la F14 T patiranno la mancanza di velocità di punta, mentre è da scoprire chi delle due ha maggior trazione. La MP4-29, invece, non dovrebbe soffrire come a Sepang perché qui le curve veloci contano meno. La pista di Sakhir non ha segreti per i team, sull’asfalto sempre scivoloso per la sabbia del deserto si sono svolte due delle tre sessioni invernali e per questo Alonso e Raikkonen non si illudono. Il pilota di Oviedo giocherà in difesa come ha scritto su Twitter. Evidente doppio senso: «Dobbiamo puntare in alto per recuperare il gap con i rivali, rispetto ai test siamo più avanti, ma lo sono anche gli altri. In Bahrain saranno fondamentali i freni. Ci sono lunghi rettilinei seguiti da frenate secche, curve a bassa velocità e altri dritti. Servirà un bilanciamento corretto e dovremo stare attenti ai consumi».
Gli fa eco Kimi Raikkonen: «Tutti stanno dando il massimo per ottimizzare il nostro potenziale. In Malesia il mio feeling con la vettura è migliorato e a Sakhir si vedrà. La chiave sta nel trovare il prima possibile il giusto assetto, se ce la fai, la macchina cresce nel weekend». Anche il team manager Domenicali ammette l’evidenza, ma nega che serva una Ferrari nuova: «Monoposto bis? No. Ma dobbiamo migliorare e farlo in fretta. La classifica non è una sorpresa, il vantaggio della Mercedes era chiaro dopo i test e se mantiene questo ritmo sarà difficile raggiungerli. Bisogna stare calmi e non esprimere giudizi affrettati, pensiamo alla Red Bull data per spacciata». Giusto, ma alla Ferrari non riesce mai quello che riesce ai bibitari che tramite Chris Horner spronano la Renault: «Le nostre chance dipendono dalla Renault, se e quando farà dialogare in maniera armonica combustione, turbo e recupero dell’energia».
Infine c’è un altra grana della nuova F1: pare che Hulkenberg sia svenuto dopo l’ultimo Gp per disidratazione volontaria. Non avrebbe bevuto per non superare il peso totale imposto dalla Fia tra macchina e pilota.
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