Articolo pubblicato il: 18/07/2015
Si è concluso oggi in tutto il mondo, il periodo dedicato dai musulmani al digiuno e alla preghiera: il Ramadan. Mazen Alansari, direttore del Padiglione del Kuwait a Expo, ha invitato i rappresentanti di altri padiglioni, fra cui Germania, Usa, Oman, Bahrain Algeria ad unirsi sotto lo stesso tetto per celebrare insieme la festa del Eid al-Fitr: una festa gioiosa, durante la quale i musulmani rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. (Fotogallery)
Per centinaia di musulmani presenti a Expo, dai delegati ai lavoratori, il primo giorno di Shawwal, in cui si celebra, appunto, l’Eid Al-Fitr (generalmente festeggiata con familiari nelle proprie case o insieme alla comunità), è stato festeggiato lontano da casa, ma con feste collettive in diversi padiglioni e condivisa con molte altre culture, con piatti speciali per rompere il digiuno e momenti conviviali aperti a tutte le religioni del mondo.
Il pranzo, a base di cibi tipici Kuwaitiani fra cui Maghboos, pane arabo, hummus e harissa e una selezione di dolci caratteristici, si è svolto nel rigoglioso giardino del ristorante del padiglione Kuwaitiano. Una celebrazione che è diventata un simbolo dell’unione e della vicinanza che lega i popoli e le culture presenti ad Expo.
Fra gli ospiti era presente anche Bruno Antonio Pasquino, commissario generale di Expo 2015 che, in un breve discorso iniziale, ha dichiarato: “Ringraziamo il padiglione del Kuwait perché durante il Ramadan è stato protagonista di quello che deve essere Expo, luogo di pace, dialogo e apertura. E’ stato il Kuwait il padiglione grazie al quale siamo riusciti ad organizzare un momento importante subito dopo i tragici attentati del 26 giugno scorso. Il padiglione del Kuwait, in rappresentanza dello stato del Kuwait, è davvero coinvolto nel principio di base di quello che deve essere Expo: tolleranza e apertura al dialogo che non sempre sono comunemente accettate, ma oggi è una festa e ringraziamo il padiglione per la sua splendida ospitalità”.
In rappresentanza del popolo del Kuwait, Mazen Alansari, direttore del Padiglione, ha ringraziato tutti i partecipanti con un breve discorso ma ricco di messaggi su uguaglianza, pace e rispetto: “Mentre noi celebriamo la fine del Ramadan, altri nel mondo piangono morti innocenti a causa di violenza e odio, per questo preghiamo anche per loro. Mai come in questo momento dobbiamo puntare sull’unità del genere umano e sulla promozione della pace, della tolleranza tra tutte le nazioni e la coesistenza di tutte le razze, religioni e fedi”.