Sei qui: Copertina Motori Formula 1 F1 2014: cosa ci aspetta a Melbourne?
F1 2014: i test del Bahrain non hanno spazzato via i dubbi su quali saranno i rapporti di forza in questo Mondiale 2014. A 11 giorni dal via del GP d’Australia proviamo a chiarire la situazione dei vari team
F1 2014. I test sono finiti, è ora di passare ai fatti; il countdown verso la gara d’apertura dell’Albert Park di Melbourne scorre veloce ma la nebbia sulle prestazioni delle varie squadre non si è ancora diradata. Secondo molti, con tutti i cambiamenti entrati in scena in questa stagione, ci sarebbero voluti molti più giorni di test, altro che i 12 disputatisi tra Jerez e il Sakhir. Ma il regolamento prevede questo e tutti devono accontentarsi con quello che passa il convento. Ad un primo sguardo, sembra che la veste di favoriti d’obbligo spetti ai motorizzati Mercedes, che anche nell’ultima 4 giorni di test si sono alternati al comando della classifica dei tempi, mostrando eccellenti prestazioni e un’affidabilità più che accettabile, che in questo periodo è davvero tanta roba, visti anche i catastrofismi diffusi; subito dietro (o un passo indietro, dipende dalle varie voci) abbiamo la Ferrari, che merita un discorso a parte; ancora non si vede la luce per i Renault, in particolare con i suoi team di punta, Red Bull e Lotus, alle prese con una marea di problemi di vario genere.
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Mercedes voto 9: Per quanto visto in questo precampionato e secondo molti addetti ai lavori, i favoriti, non solo per le prime gare, ma per il Titolo. Velocissima sul giro singolo e molto solida sul ritmo gara, la nuova W05 è apparsa davvero in forma, chiudendo in testa la classifica dei km percorsi in questi test, con 4.967 km effettuati. L’affidabilità sembra esserci anche se entrambi i piloti hanno espresso dei dubbi sui consumi, a dir la verità grande preoccupazione di tutti in questo momento. Punto di forza della monoposto di Stoccarda pare la velocità di percorrenza in curva, unita ad un’erogazione della potenza ottima, al punto da consentire, a parità di potenza, un consumo di carburante minore rispetto alla concorrenza, oltre che ad un degrado meno accentuato delle Pirelli. Certo, sono solo ipotesi, con alcune esagerazioni (per esempio che la Mercedes sia già quasi arrivata ai livelli 2013 riguardo la velocità in curva); sta di fatto che Hamilton e Rosberg hanno concretamente tra le mani un’arma in grado di riportare la Casa della stella a tre punte ai fasti di metà anni ’50.
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Williams voto 9: La vera sorpresa di questo inverno. In quanti avrebbero detto che questa scuderia, reduce dal terrificante 2013, si sarebbe ritrovata a lottare per le primissime posizioni, come si conviene ad una scuderia con un tale blasone? Nessuno. Di sicuro molto dipende dal passaggio ai V6 Turbo Mercedes, ciò non toglie però che la FW36 sia una monoposto davvero buona e molto equilibrata. Le prestazioni della vettura del team di Sir Frank Williams hanno stupito molti, dimostrando che i tempi di Jerez non erano un caso; 2° nel chilometraggio (4.893 km), davanti a tutti, anche se di un soffio, nella classifica dei tempi, con un Massa rigenerato che si è tolto lo sfizio di mettere tutti in fila, con il tempo di 1:33.258; occhio anche a Bottas, che già nella passata stagione ha mostrato di avere doti velocistiche non da poco. Insomma, da qui a dire che la Williams sarà una delle contendenti per il Mondiale ce ne passa; sicuramente, però, in particolare nella prima parte della stagione, si potrà togliere molte soddisfazioni.
McLaren voto 7,5: Bilancio molto positivo anche per il team con sede a Woking, anch’esso, come la Williams, reduce da un 2013 davvero difficile. Nonostante l’emersione di alcuni problemi, che hanno rallentato in particolare Button, la MP4-29 è riuscita a compiere 4.153 km; a livello cronometrico, la McLaren si è mantenuta a buoni livelli, con un Magnussen che, nonostante sia un rookie, ha dimostrato di saperci fare e sarà un cliente scomodo per l’esperto Button. Probabilmente, però, le novità più rilevanti sono altre, tutte in ottica 2015, quando, come fornitore di motori, alla Mercedes subentrerà la Honda: al ritorno di Ron Dennis sul ponte di comando, si é aggiunta la nomina di Eric Boullier come team principal. Il tutto verso l’obiettivo di tornare al più presto ai massimi livelli. Per l’Australia, le “frecce d’argento” saranno di sicuro tra le protagoniste.
Ferrari voto 7: Situazione difficile da interpretare per il team di Maranello. La sensazione è che la F14-T sia una vettura molto buona, rappresenti un’ottima base di partenza, ma a livello di power-unit manchi qualcosa rispetto alla Mercedes. Con 4.489 km percorsi, la Ferrari si è piazzata in 3° posizione, mentre, riguardo alle prestazioni pure, il miglior tempo di Alonso si è fermato a circa un secondo da Massa e Hamilton. Questo distacco ha fatto scattare l’allarme, nel timore che la “Rossa” si ritrovi anche quest’anno ad inseguire. Il problema è che nel Circus circolano voci davvero contrastanti: da una parte, c’è chi afferma che il problema della F14-T sia nel bilanciamento tra ERS e motore, con la scuderia italiana che avrebbe girato con le ali più scariche (da qui si spiegherebbero le elevatissime velocità di punta rispetto alla concorrenza) per contrastare un consumo di carburante oltre il limite, che non permetterebbe ad Alonso e Raikkonen di tenere il passo delle Mercedes; dall’altra parte, però, c’è chi dice che la Ferrari si sia nascosta, concentrandosi quasi esclusivamente sulla comprensione dei vari elementi della power unit e trascurando, di conseguenza, la ricerca della prestazione pura. A tal riguardo, nelle ultime ore, circola una voce insistente, riportata da “Autosprint“, secondo la quale gli uomini della Scuderia avrebbero preso i propri tempi in un punto differente rispetto a quello solitamente impiegato dal sistema di cronometraggio ufficiale, precisamente in corrispondenza dei box della GP2, situati sul rettilineo opposto a quello del traguardo; il tutto per depistare la concorrenza, anche perchè, dall’insieme dei dati raccolti dal settimanale italiano, risulterebbe che la Ferrari si sia rivelata più veloce, in particolare venerdì scorso, quando Alonso finì 2° dietro a Perez per meno di un decimo. Insomma, la F14-T sarebbe ben più performante di quanto questi test abbiano mostrato.
Force India voto 7: Anche il team anglo-indiano si è davvero ben comportato, in questa fase di preparazione della stagione 2014. Unica motorizzata Mercedes a non superare quota 4.000 km (3.975 all’attivo), il team diretto da Vijay Mallya è stato quello che ha sofferto più problemi, in particolare al motore. Ciò nonostante, anche per la VJM07 il connubbio con il V6 Turbo di Stoccarda si sta rivelando davvero prolifico e, prestazioni alla mano, il duo esplosivo Hulkenberg-Perez (uno dei più interessanti sulla piazza) si candida al ruolo di mina vagante, soprattutto nella fase iniziale, che quasi certamente sarà caratterizzata da una situazione caotica, nella quale potrebbero emergere gli outsiders.
Marussia voto 6,5: Continua il precampionato più che positivo per il team di Banbury, la cui collaborazione con Ferrari inizia a dare buoni frutti. Vero che i problemi ci sono, con Chilton e Bianchi che, a turno, sono stati costretti a lunghe pause ai box, come testimoniato dai soli 1.686 km percorsi (solo la Lotus ha fatto peggio); ma le prestazioni sono migliorate, tanto da permettere una proiezione in griglia in Q2. Di sicuro, squadre come Lotus e Red Bull non dovrebbero faticare a scalare la classifica, però la Marussia si è dimostrata al livello della Sauber e avanti di circa un secondo sulla rivale di questi ultimi anni, la Caterham. Perciò, la prospettiva di una stagione diversa dalle ultime, non sembra utopia.
Caterham voto 6+ : Guardando questi 12 giorni di test, la CT05 è probabilmente la monoposto motorizzata Renault più affidabile, forte dei 3.313 km percorsi. Dando un’occhiata alle prestazioni pure, invece, il sorriso degli uomini in verde diventa meno marcato, essendo questo il tasto dolente: sia Ericsson che Kobayashi ruotano intorno ai 5 secondi di ritardo dai migliori, un divario enorme, che potrebbe spingere il team diretto da Cyril Abiteboul, almeno all’inizio, ad una strategia puramente conservativa, sperando nei tanti ritiri altrui per cogliere qualche risultato di prestigio.
Toro Rosso voto 6+ : Dalla motorizzata Renault più affidabile passiamo a quella più performante: la Toro Rosso. Dopo i disastri di Jerez, la STR9 è andata progressivamente migliorando, cumulando chilometri (2.463) e buoni rilievi cronometrici, con Vergne capace di issarsi in top ten e l’esordiente Kvyat bravo a confermare quanto di buono mostrato nelle ultime battute della stagione passata, restando a pochi decimi dal più esperto team-mate. Addirittura, la Casa madre Red Bull ha chiesto aiuto alla cugina minore, per meglio comprendere il brake-by-wire, il sistema che regola la forza frenante sull’asse posteriore, ennesimo problema che ha colpito la RB10. Sintomo, tutto ciò, di un lavoro probabilmente migliore in quel di Faenza.
Sauber voto 6- : Inverno non facile per il team di Hinwil. Dopo i problemi al brake-by-wire che avevano rallentato il team elvetico in Andalusia, in Bahrain si sono registrati alla power unit, che più di una volta è finita in fiamme. Nonostante ciò, Sutil e Gutierrez sono stati in grado di completare circa 4.039 km (5°); il problema è un altro, e cioè il livello di competitività della C33, peraltro già evidenziatosi nei primi giorni di test. Un ritardo costantemente nell’ordine dei 3 secondi con Sutil e addirittura intorno ai 4 secondi con Gutierrez; sinceramente un pò troppo.
Lotus voto 5: Bisogna dire che, a parziale scusante degli uomini nero-oro, c’è il fatto che la nuova E22 è stata presentata solo all’inizio della prima tornata di test sul circuito del Sakhir, saltando i test di Jerez. Un ritardo rispetto agli avversari (Ferrari e motorizzati Mercedes), soprattutto dopo il disastro spagnolo della Renault, era stato preventivato da Grosjeanco; il punto è che la Lotus è davvero indietro. Con soli 1.288 km percorsi, il team di Lopez è stato il peggiore del lotto; molto ma molto meno di quanto auspicato dai due piloti, Grosjean e Maldonado, che speravano di avere pochi problemi per poter girare il più possibile e comprendere al meglio tutte le novità del 2014. E invece di problemi ce ne sono stati e tanti, al punto che, al momento, pensare alle due Lotus in fondo alla griglia a Melbourne è un qualcosa di davvero vicino alla realtà.
Red Bull voto 4,5: Concludiamo con la vera delusione dei test invernali 2014. La scuderia di Mateschitz è davvero in alto mare, visto che neanche negli ultimi 4 giorni di test è riuscita a mettere insieme un numero decente di giri. Un esempio emblematico: i 66 giri racimolati da Ricciardo nel 2° giorno dell’ultima tornata di test, sono stati salutati come un successo dal team di Milton Keynes e dalla Renault; gli altri top team, al contrario, consideravano 75-80 giri come una delusione. La preoccupazione e il nervosismo serpeggiano in maniera sempre meno velata nel team che ha monopolizzato gli ultimi Mondiali, tanto che si racconta di sfuriate di Newey nei confronti degli uomini Renault e persino del posato Vettel. La realtà è che le colpe, probabilmente, sono da dividere fifty-fifty; non è un mistero che il geniale progettista di Stratford-upon-Avon si sia spinto, forse, un pò troppo oltre con la nuova RB10, tenendo conto in misura insufficiente dell’allocazione, in particolare, delle batterie del’ERS, provocando gli ormai noti problemi di surriscaldamento che tanto fanno penare i “bibitari”. Come se non bastasse, negli ultimi giorni si sono manifestati problemi al brake-by-wire: nello specifico, il problema ha coinvolto Vettel, finito fuori pista a causa del bloccaggio delle ruote posteriori in seguito ad un malfunzionamento del relativo software, che non ha fatto entrare in funzione la gestione manuale della frenata. Il guaio è grave al punto da costringere la Red Bull a chiedere lumi alla Toro Rosso. Del resto, sono chiare le parole di Helmut Marko, uno che quando parla fa sempre rumore: “La verità è che la gara di apertura del mondiale 2014, che si terrà a Melbourne, in Australia, arriva con due o anche tre mesi in anticipo per quanto ci riguarda. E’ una questione molto seria per noi. Al momento non sappiamo quanto tempo ci vorrà per risolvere tutti i problemi sorti sulla nuova monoposto. Abbiamo problemi elettronici alla power unit Renault, ma anche di gestione della potenza. Il propulsore non risponde come vorremmo, la potenza arriva inaspettata e a volte perdiamo potenza. Inoltre abbiamo problemi al nuovo sistema di frenata. Per quanto riguarda il motore stiamo lavorando a stretto contatto con la Renault per diminuire i problemi in vista del Gran Premio d’Australia“.
Bollettino Melbourne – Prevedere cosa accadrà nel weekend “aussie” è più difficile che mai. Per quanto riguarda le qualifiche, dati alla mano, si potrebbe prevedere un dominio Mercedes, con tutte le 8 monoposto così motorizzate in grado di entrare in Q3 e con la Ferrari unica intrusa. Per la pole, la lotta sembra ristretta ai due del team di Brackley, Hamilton e Rosberg, con la sorpresa Massa pronta a rompere le uova nel paniere; per quanto riguarda Alonso e Raikkonen, al momento, si può auspicare al massimo una 2° fila (occultamento delle prestazioni permettendo). Riguardo il resto del gruppo, le altre equipaggiate Ferrari, Marussia e Sauber, è presumibile che possano lottare per entrare in Q2 (per la Marussia sarebbe già un ottimo risultato); più complesso e variegato è l’orizzonte Renault: se per la Toro Rosso si potrebbe anche pensare, nella migliore delle ipotesi, ad una Q3 quasi miracolosa, per la Red Bull si ipotizza un probabile superamento della Q1 ma niente più; prospettiva cupa sia per Caterham e soprattutto per la Lotus, con aspettative quasi nulle di superamento del primo sbarramento.
Pronostico in pratica impossibile per la gara, la quale sembra somigliare più ad una roulette russa che ad un evento come eravamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio. Con l’affidabilità punto interrogativo per tutti, nessuno escluso, e la variabile consumi di nuovo in auge come negli anni ’80, possiamo solo provare a basarci sulle varie simulazioni di gara effettuate dai team: sul passo, la Mercedes sembra davanti a tutti, anche se Williams, McLaren e soprattutto Ferrari sono vicine, con la F14-T nettamente la migliore in velocità di punta; la Force India può seriamente candidarsi come outsider nelle zone nobili, mentre, per i punti, occhio anche alla Toro Rosso. Le altre sembrano quasi condannate ad una gara quasi in preghiera, sperando di vedere la bandiera scacchi o, alla peggio, di fare quanti più giri possibili per acquisire dati ulteriori; il tutto con lo spettro dei 5 motori disponibili per tutta la stagione, elemento che potrebbe determinare tante penalizzazioni nella seconda parte di stagione.
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Articolo a cura di Gianluca Zippo
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