Il bottino sin qui raccolto, però, non è uno specchio fedele dei valori in pista, perché Alonso ha pagato gli effetti di alcune disavventure, non certo la mancanza di ritmo.
L’ala anteriore rotta lo ha messo fuori dai giochi nel Gran Premio di Malesia, mentre i problemi al DRS hanno compromesso la sua gara in Bahrain. Guardando il quadro in una prospettiva più generale, ci sono dei buoni argomenti per vedere il bicchiere dal lato pieno.
Alonso ne enuncia alcuni, riportati da Planet F1: “L’anno scorso siamo partiti con un gap di 1.5 secondi sulle auto migliori. In questa stagione abbiamo terminato due gare senza problemi. Siamo stati secondi in Australia ed abbiamo vinto in Cina. E’ una sensazione molto diversa ed è molto diverso il pacchetto, che ci porta ottimismo e fiducia”.
“E’ vero –prosegue Alonso- che ci sono diversi punti da recuperare, ma il campionato è lungo. Nel 2012 abbiamo visto rimonte ben più sostanziose in pista. In cinque o sei gare è possibile recuperare 50 punti con una sequenza di risultati coerenti. Fino a quando il gap è entro gli 80 punti si può evitare di alzare la bandiera bianca”.
Meglio però non avvicinarsi a questi divari, che rendono davvero difficile coltivare il sogno mondiale. Alonso punta a stringere la coperta già adesso, con un margine più contenuto e quindi più facilmente ricucibile. Se la F138 lo assisterà nelle sue dinamiche, potrà farcela.
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