F1 Bahrain, Ferrari jellata Trionfa Vettel, Alonso ottavo

Sebastian Vettel rimette le ali. La Red Bull torna a far paura. Il crocevia infuocato del Bahrain, come un anno fa, rilancia le quotazioni della scuderia campione del mondo, che dodici mesi fa sulla stessa pista aveva colto il primo successo scacciacrisi del 2012. Per Vettel, già trionfatore in Malesia tra le polemiche, un bis che consolida il primato in classifica e la rincorsa al quarto titolo di fila. Sul podio Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, capaci di capitalizzare in gara (con due sole soste) la migliore qualità della Lotus, parsimoniosa con le gomme. Quarta la Force India di Paul Di Resta. Per la Ferrari una giornata difficile, per gli inconvenienti al Drs (l’ala mobile posteriore) sulla vettura di Fernando Alonso e alle gomme su quella di Massa. Alla fine lo spagnolo (8°) si è dovuto arrendere anche alla McLaren di Sergio Perez. Solo 13° Massa, a oltre 1’. Fantastico il duello nel finale tra Lewis Hamilton e (5°) e Mark Webber, vinto dal britannico all’ultimo giro.

Bahrain, duelli roventi

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Bahrain, duelli roventi

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CHE VETTEL
È stata formula caos, con un numero incalcolabile di sorpassi e colpi di scena fuori dal menù. Nervi a fior di pelle fin dal via. Quando si spengono le luci, Rosberg dalla pole scatta senza convinzione, Vettel lo affianca a destra ma viene chiuso dal tedesco, Alonso ne approfitta per superare all’esterno la Red Bull. L’altra Ferrari di Massa, partita con gomme dure e quindi sfavorita sullo spunto, viene superata dalla Force India di Paul Di Resta e poi si tocca con Adrian Sutil, che ne fa le spese finendo in fondo. Il brasiliano invece ha il flap sinistro dell’ala anteriore danneggiato, ma continua. Intanto al 1° giro è subito lotta tra Alonso e Vettel. Il tedesco tenta di superare lo spagnolo, che lo respinge, ma ci riprova con cattiveria nel misto e ha la meglio.

GUAIO ALONSO
Poi Vettel insiste e attacca anche Rosberg in testa. Cerca un varco a destra e a sinistra, con Alonso che gli soffia sul collo. Poi al 3° giro ripete la manovra fatta contro lo spagnolo, superando Nico. Una tornata dopo anche Alonso scavalca Rosberg sul rettilineo principale. Il tedesco gli risponde, ma al 5° giro, nello stesso punto deve arrendersi. Al comando si ritrovano così Vettel e Alonso: sfida Red Bull-Ferrari. Mentre Rosberg perde terreno, cedendo anche a Di Resta e a Massa, che rimonta nonostante il danno. Al 7° giro però il colpo di scena. L’ala mobile posteriore della Ferrari di Alonso resta aperta e la squadra è costretto a richiamarlo ai box per chiuderla. Due giri e il problema si ripete, con Alonso che rientra ancora e ne approfitta anche per cambiare le gomme. Però ritorna in pista 17° a quasi 40” dalla vetta. La gara sua è compromessa.

PRIMA SOSTA
Il primo a fermarsi per il cambio gomme è Webber (8° giro), che passa dalle medie alle dure. Poi subito dopo Rosberg (10°), nei guai con il degrado della sua Mercedes, imitato dalla McLaren di Jenson Button. All’11° giro si fermano anche Vettel e Massa, a cui non cambiano l’ala. In testa schizza Di Resta, che con la Force India è partito per una strategia su due sole soste. In pista è rimasto solo Raikkonen, che sta sfruttando al massimo il suo primo set di medie. Vettel però gli piomba addosso e lo salta al 15° giro. Al 17° il finlandese fa finalmente il suo primo stop, passando alle gomme dure. Intanto sono guai anche per la seconda Ferrari di Felipe Massa. Il brasiliano, a cui penzola l’ala, va subito in crisi con il secondo set di dure, perdendo addirittura pezzi dal battistrada. Al 17° giro è costretto a rientrare di nuovo ai box. Ma viene deciso di cambiare solo le gomme, passando alle medie. Intanto, con le Red Bull di Vettel e Webber al comando, fa faville Button su una rediviva McLaren. L’inglese si sbarazza di Rosberg in fondo al dritto e si piazza al terzo posto, seguito da Grosjean sulla seconda Lotus e Perez sulla vettura gemella. Al 20° giro Rosberg e Perez sono i primi a rientrare per il secondo cambio gomme. Al 21° tocca a Webber e al 22° a Hamilton, rimasto dall’inizio sempre nelle retrovie con una Mercedes boccheggiante.

La nuova Laferrari diventa scultura

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CONFUSIONE
Lo scenario è confuso. Con le posizioni che cambiano di continuo e le strategie che si adeguano. La costante è Vettel, al comando, che al 24° giro ha 22” su Grosjean. Nella stessa tornata si ferma di nuovo Alonso, per la terza volta, passando stavolta alle dure. Al 25° giro Vettel fa la stessa mossa, restando sulle dure: ne aveva salvati tre set durante le qualifiche. Al 29° giro è ancora Massa a cambiare gomme, per la terza volta, ripassando alle dure. Saltano tutti i pronostici della vigilia, che addirittura davano possibili due sole soste. Intanto è lotta feroce e senza esclusione di colpi tra le due McLaren. Sia Button sia Perez si superano senza riguardo, fanno a ruotate, finché il giovane messicano dà una toccata da dietro al compagno, con il team principal Martin Withmarsh pietrificato ai box. “Calmatelo”, grida Button via radio.

KIMI STRATEGA
L’unico che ha le idee chiare sembra essere Raikkonen, che rientra per la seconda sosta solo al 35° giro, montando le dure nel tentativo di arrivare in fondo. Mentre diventa una via crucis la corsa di Massa, a cui si disintegra ancora la ruota posteriore destra (36° giro), costringendolo a cambiare. Al 39° giro tocca all’altra rossa di Alonso fare la quarta sosta, puntando a chiudere con le dure. Al 42° giro la girandola si chiude con il leader Vettel che si ferma per la terza volta, riprendendo la pista davanti a tutti. Fernando invece rientra in nona posizione, lotta con le McLaren (ancora loro!) e si sbarazza in due giri di Button e poi di Perez. Mentre Massa, scivolato 11°, viene superato anche dalla Williams di Maldonado. Ma gli ultimi sussulti vengono dai duelli tra Alonso e Perez, con lo spagnolo che resiste sulla terra al messicano ma poi deve arrendersi, e tra Hamilton e Webber, con l’australiano che nel finale ha ceduto, superato anche da Perez.

dal nostro inviato
Luigi Perna© RIPRODUZIONE RISERVATA

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