12 maggio 2015 – Come ogni martedì sera, torna il Moviolone di FormulaPassion.it. Nella puntata odierna analizzeremo le scelte degli steward nel corso del Gran Premio di Spagna 2015, tra ingressi non convenzionali in pit-lane, cofani motore e alettoni posteriori pericolanti.
Confermando perfettamente il trend delle settimane scorse, anche il Gran Premio di Spagna 2015 non regala chissà quante situazioni da analizzare sotto la nostra attenta lente d’ingrandimento. Un week-end, il quinto del campionato iridato, in cui il lavoro per il collegio degli steward, capitanato per l’occasione dal campione del mondo 1980 Alan Jones, non ha dovuto ricorrere agli straordinari.
Così come in Bahrain, il Moviolone si concentra più su quanto accaduto nelle prove libere che non sulle situazioni verificatesi alla domenica. Nel corso delle PL1 Nico Rosberg decide all’ultimo momento di rientrare in pit-lane, tagliando l’ingresso della corsia dei box sulla zona zebrata. Come si nota dalle immagini, il pilota tedesco, poi protagonista assoluto del week-end con pole position e vittoria, passa sulla destra del paletto che delimita l’ingresso del pit: per lui, la prima reprimenda della stagione, che si trasformerà in penalità in griglia di partenza qualora nell’arco del campionato dovessero arrivare almeno altri due richiami ufficiali.
Nel corso delle prove libere 2, il cofano motore della Lotus E23 di Romain Grosjean, in rettilineo esplode letteralmente. Chiaramente, non è dato sapere se si sia trattato di un errore nel montaggio o di un difetto strutturale, ma crediamo che stoni un po’ con l’annunciato “giro di vite” della FIA contro gli unsafe release, che una situazione del genere non venga neppure minimamente indagata dai commissari. Anche questa volta non è successo nulla di grave, ma siamo davvero così sicuri che una ruota fissata male – come si ipotizza sia stata quella di Vettel in uscita dai box durante le PL2 in Bahrain – sia poi così tanto più pericolosa di una parte della carrozzeria che si disintegra in pieno rettilineo? Noi, francamente, abbiamo qualche dubbio e pensiamo che non guasterebbe affatto un chiarimento in tal senso da parte della Federazione.
Andando alla gara, sono soltanto due gli episodi da analizzare. Il primo riguarda il contatto tra Pastor Maldonado e Romain Grosjean nei primissimi giri di gara. Il francese della Lotus tenta il sorpasso sul compagno di squadra ma, nella staccata della prima curva, arriva lungo ed è costretto a cedere con l’incrocio di traiettorie. Percorrendo la curva 3, però, i due finiscono per sfiorarsi: si tratta di un incidente di gara e giusta è la decisione di lasciar proseguire (anche se, a dire il vero, l’episodio non è neppure stato oggetto di specifica investigazione da parte della Direzione Gara). Ci lascia invece qualche perplessità, la scelta di non imporre a Maldonado di tornare immediatamente ai box – qualche anno fa si sarebbe esposta la bandiera nera con il cerchio arancione – per la sostituzione dell’ala posteriore visibilmente danneggiata nel contatto. Così come accaduto alla E23 del compagno di squadra nelle prove libere, infatti, l’alettone avrebbe potuto cedere all’improvviso cospargendo la pista di detriti in carbonio e arrecando pericolo agli altri piloti.
Infine, siamo nell’ultimo giro della gara quando Carlos Sainz Jr. tenta il sorpasso su Daniil Kvyat per la nona posizione finale. Lo spagnolo, galvanizzato da gomme più performanti e dal pubblico di casa, attacca all’esterno della prima curva, ma il russo resiste bloccando i pneumatici anteriori. Il risultato è un contatto che porta Sainz a tagliare la chicane e, successivamente, comunque a guadagnare la posizione. Giusta, a nostro avviso, la scelta dei commissari di bollare l’episodio come incidente di gara. Sainz, infatti, è già con metà monoposto davanti quando Kvyat spiattella le anteriori scivolando verso la Toro Rosso. A quel punto, il ventenne madrileno taglia la chicane solo perché costretto a farlo e non certo per guadagnare la posizione in maniera illecita.
Open all references in tabs: [1 – 4]