3 maggio 2015 – La Lotus torna a Barcellona, circuito dove nel 2014 diede I primi segnali di risveglio, illusione di un cambio di passo poi mai arrivato in stagione. Quest’anno la situazione è molto diversa, vettura e motore offrono migliori garanzie, ma i risultati non sono ancora stati all’altezza delle aspettative. E allora, dodici mesi dopo, il GP di Spagna sarà ancora un crocevia importante per il campionato Lotus. 

“Conosciamo molto bene il circuito, quindi non ci sono scuse se non riesci a trovare il set-up ideale o a far lavorare bene la macchina a Barcellona!”, ha dichiarato Federico Gastaldi, vice team principal di Enstone. Dal Bahrain la Lotus è uscita con il secondo settimo posto consecutivo grazie a Grosjean: “Romain ha fornito un’altra prova da manuale in Bahrain e continua a impressionare noi e gli altri osservatori di lunga data della Formula 1 per il suo valore in pista. Quest’anno è molto concentrato e questo vuol dire che sta tirando fuori il massimo ogni volta che scende in pista. Non appena la E23 sarà un po’ più competitiva, potrà fare risultati ancora migliori”.

Ancora a zero punti, invece, Pastor Maldonado: “Stiamo ancora aspettando I primi punti stagionali di Pastor e nessuno più di lui li vuole. Pastor sta guidando davvero bene ed è stato un po’ troppo vittima di errori altrui quest’anno. Sappiamo che la E23 è una macchina che gli piace e con cui può essere molto veloce. Qualche anno fa a Barcellona ha raccolto un grande successo, quindi speriamo che questo sia di buon auspicio per lui”.

Nessuna indicazione sulla presenza in pista di Jolyon Palmer nelle libere del venerdì. Finora il campione in carica della GP2 ha girato in Cina e in Bahrain, sostituendo in entrambe le occasioni Romain Grosjean, visto che Maldonado ha un contratto che gli garantisce di non cedere mail il volante della sua E23. Gastaldi ha ribadito la centralità del giovane britannico nel team Lotus, e la bontà del suo lavoro: “Per un pilota è sempre un cambiamento considerevole passare dal correre in GP2 all’avere un ruolo molto diverso in un team di Formula 1. Lo stiamo tenendo molto occupato in pista e finora ci ha impressionato per la sua velocità, la sua dedizione e il feedback che ci ha fornito dopo le sue sessioni di libere. Anche fuori dalla macchina c’è molto interesse nei suoi confronti. Ovviamente, come ogni pilota, vorrebbe correre, ma di sicuro non ha tempo per annoiarsi”.

Come Fong in Cina, anche Carmen Jordá non avrà occasione di scendere in pista a Barcellona davanti al pubblico di casa. Per la driver spagnola, continua però il lavoro al simulatore alla scoperta di un mondo praticamente del tutto nuovo: “Carmen si è ambientata bene e d è un piacere lavorare con lei. È stata una sorpresa vedere quante attenzioni ha ricevuto. Questa settimana ha lavorato duramente al simulatore a Enstone e penso che alcuni aspetti del set-up di una Formula 1 siano stati qualcosa di illuminante per lei; sicuramente passare dalla GP3, dove ha corso nelle ultime tre stagioni, alla Formula 1 è un grosso salto, ma si sta applicando bene”.

Oltre al consueto lavoro di sviluppo a Enstone (che dovrebbe permettere al team di presentarsi alle prossime gare con soluzioni tecniche che potrebbero “sorprendere qualcuno“), tra meeting tecnici e lo sviluppo di nuove componenti che saranno in pista nelle prossime uscite, la Lotus è stata impegnata nella giornata di giovedì in un filming day pubblico in quel di Brands Hatch. Un’esperienza nuova per team e tifosi, che Gastaldi ha promesso di ripetere: “Storicamente è un qualcosa che facciamo a  porte chiuse, rispettando vari obblighi contrattuali con i partner per riprese e altre attività. Ma quest’anno abbiamo guardato le cose in maniera un po’ diversa e ci siamo chiesti ‘perché non apriamo le porte ai tifosi che vogliono assistere?’. Per fortuna abbiamo un ottimo rapporto con Jonathan Palmer e MotorSport Vision (proprietari del cirucito, ndr) e loro hanno condiviso la nostra idea. È stato fantastico avere così tanti tifosi che si sono presi un giorno di ferie per venire a vederci ed è qualcosa che sicuramente faremo ancora”.

Una decisione lungimirante, proprio in un periodo in cui tanto si parla di Formula 1 inaccessibile e lontano dagli appassionati, dimostrazione che al pubblico ci si può avvicinare anche senza andare in tribuna o imbrigliare una vettura (d’annata) in qualche percorso cittadino a show o eventi varie, ma portandolo in pista a gustarsi una vera Formula 1 nel suo “ambiente naturale”.