6 aprile 2015 – Dopo un esordio positivo in Malesia, tenendo ben presenti tutti i limiti imposti dal guidare una vettura come la Manor, Roberto Merhi aspetta con fiducia la doppia trasferta in Cina e Bahrain.

Lo spagnolo ha sempre dichiarato di essere in griglia pur senza poter fornire un contributo economico alla Manor e di essere perfettamente consapevole che qualora venisse finalizzato un accordo con un pay-driver, il suo posto in pista in questo 2015 tornerebbe a essere esclusivamente quello sulla Dallara-Renault del team Pons nella World Series (con cui ha ottenuto il 13° e 15° tempo nei test della scorsa settimana ad Aragon). In un’intervista pubblicata ieri da Marca, Merhi ha confermato di volersi impegnare su entrambi i fronti in questo 2015: “È importante vincere un titolo come quello della Wsr 3.5, ed è positivo fare esperienza in Formula 1. Ma anche affiancarle la partecipazione in un campionato in cui hai rivali, se no ti addormenti”.

La prima gara in Formula 1 ha infatti lasciato Merhi due sensazioni: da un lato è rimasto colpito dalla differenza di velocità tra la sua monoposto e quella di Bottas (“La mia è stata inferiore di 37 Km/h“) e dall’altro un po’ deluso dal non essersi potuto confrontare con alcun avversario: “Quando ho saputo che il mio compagno di squadra, Will Stevens, non poteva partecipare, è sfumata tutta la pressione. Dovevo solo girare in pista contro nessuno”.

Nessuna invidia per chi, come Sainz, era in pista con lui l’anno scorso e vincendo la Wsr ha convinto Red Bull a promuoverlo in Toro Rosso: “Sono contento per lui. Lo conosco bene e so cosa sa fare e lo sta facendo anche in Formula 1. E in un certo senso è positivo anche per me: se lui è veloce e io lottavo con lui l’anno scorso, allora questo mi dà morale. Non penso sia impossibile far bene in Formula 1, che non è così complessa come spesso la si dipinge”.

Ma non sono questi giorni di trepidante attesa di una chiamata da parte della Manor che confermi il suo impiego, quanto l’opposto: “Non sto aspettando notizie“, ha dichiarato infatti a Marca. “Se non mi dicono nulla, correrò in Cina e Bahrain“.

Interrogato sull’argomento da Autosport, Graeme Lowdon, direttore sportivo della Manor Marussia, aveva aperto più di una porta alla conferma di Merhi per l’immediato futuro, pur confermando che il team potrà dover rivedere la decisione nel resto della stagione: “Roberto era con noi nell’Europeo di Formula 3 nel 2009 e siamo rimasti molto colpiti”, le sue parole. ”Aveva fatto un gran lavoro e lo abbiamo sempre tenuto d’occhio. Vogliamo far crescere un giovane talento e lo abbiamo fatto, ma alla fine dobbiamo fare qualunque cosa sia giusta per il team. Al momento, quello che è giusto per il team è tenere l’assetto che abbiamo. Roberto ha fatto un lavoro di livello assoluto in Malesia“.

Parole che possono confortare il 24enne spagnolo, tornato nel team con cui aveva iniziato la sua carriera in monoposto: “Ho guidato per loro nel 2009 in Formula 1, e ho corso contro Bottas, Bianchi, Ricciardo e altri piloti che sono andati in Formula 1“, ha dichiarato Merhi a Diario Sport. “Mi ha aiutato molto sapere che il team crede in me“. Una fiducia che però non può essere sconfinata e deve fare i conti con esigenze di budget quanto mai determinanti in casa Manor. La trasferta cinese, e quella del Bahrain visto che le due gare distano sette giorni, sembra però ormai assicurata: “Non è ancora ufficiale, ma tutti nel team sono sicuri che sarò in pista. Sono rimasto davvero impressionato che il team crede in me anche se non ho alcun tipo di supporto e di sponsor“.