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Si chiama Lusail ed è in Qatar la nuova città che si candida ad ospitare la Formula 1. Il nome ricorda Losail, circuito teatro delle gare MotoGP effettivamente non molto distante. L’idea, però, stavolta, è quella di far correre le monoposto della massima categoria motoristica su un circuito cittadino che avrebbe le caratteristiche di qualcosa che ricorda la gara di Singapore più che il GP del Bahrain. Stando a quanto riportato da Autosport l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, ha già garantito il proprio supporto nell’organizzazione dell’evento.

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Il mondo arabo vuole il terzo Gran Premio all’interno del calendario di Formula 1 dopo Bahrain e Abu Dhabi. Ce la può fare visto che i fondi economici non mancano, gli interessi neppure. E la politica fa buon gioco grazie alla presenza di Nasser Khalifa Al-Attiyah come vice presidente della FIA. Ricordiamo, inoltre, che nel 2022 sarà proprio Doha, capitale del Qatar, ad ospitare la finale dei mondiali di calcio. La speranza degli organizzatori è riuscire ad entrare nel Circus già per il 2016 anche se sembra più realistico il 2017.
L’unica grana da sciogliere è convincere i vicini di casa del Bahrain che i due eventi non si cannibalizzeranno il pubblico a vicenda. Salman bin Isa Al Khalifa, amministratore capo del GP che si tiene sul circuito di Sakhir, ha mostrato un certo scetticismo:“Abbiamo ottimi rapporti con Mr. Ecclestone e sappiamo che lui ricorda sempre che siamo stati noi i primi a portare la F1 in Medio Oriente ma non vogliamo mettere un veto ufficiale. Pensiamo, però, che nella regione del golfo Persico manchi ancora un certo tipo di cultura e che sia presto per avere un’altra gara“.
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GP d’Australia: ancora problemi di fuso orario
Se gli arabi possono con un clic trasformare la notte in giorno grazie a circuiti dotati dei migliori impianti di illuminazione al mondo, lo stesso discorso non vale per l’Australia. I cittadini di Melbourne e gli organizzatori del Gran Premio che inaugura la stagione di F1 hanno mostrato parere contrario ad illuminare la pista. Si correrà, quindi, di giorno! Il “loro” giorno. Vale a dire la nostra notte europea. Ciò comporta un livello di audience molto basso che spinge Ecclestone a ritardare la partenza della corsa il più possibile. Piccolo/grande effetto collaterale riguarda le condizioni di luce fastidiose con il sole basso e dritto negli occhi dei piloti e le ombre che si allungano sempre più. Nonostante la FIA abbia chiesto di anticipare l’orario di partenza, comunque, gli organizzatori hanno ribadito che – in accordo con la FOM di Bernie Ecclestone – è stato stabilito che i semafori si spegneranno alle ore 17 locali così come avvenuto negli ultimi anni. Prepariamoci alle solite polemiche…
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