F1 | Tanto rumore per nulla

10 aprile 2014 – Dovevamo arrivare in Cina per assistere a un Mondiale di F1 2014/B, e invece siamo usciti dal Bahrain con una F1 praticamente identica che però potrebbe aver trovato dei nuovi proprietari.

Partiamo dallo scenario più attuale e immediato, vale a dire il fallito “colpo di mano” tecnico orchestrato da Montezemolo ed Ecclestone, con la Red Bull che si è “limitata” a guardare da lontano minacciando il ritiro una volta superata una non ben identificata linea rossa. Come vi abbiamo riportato anche nei giorni scorsi, il progetto di cambiare le regole del gioco a stagione iniziata ha trovato in Bahrain l’altolà di Jean Todt, presidente della FIA.

Spanish Grand Prix, Barcelona 9 - 12 May 2013Le richieste erano chiare: semplificare il regolamento perché il pubblico non lo capiva (e saremmo tentati di inserire anche Ferrari tra il pubblico, visto che per ora si è limitata a fare da spettatrice al dominio Mercedes…), per ridare valore ai piloti ridotti a tassisti e per favorire lo spettacolo. Fin dalla mattinata, come ci aveva riferito dal Bahrain Franco Bortuzzo (qui), Ecclestone e Montezemolo avevano perso su tutta la linea e così, nonostante il gran polverone alzato, resteranno il limite di 100 Kg/h per il flusso di carburante, i 100 Kg di benzina massimi e non subirà alcuna variazione la durata dei gran premi.

Unica concessione, la decisione unanime di intervenire sul rumore dei V6 Turbo, per cui si prevedono comunque tempi lunghi e tanta incertezza (come abbiamo riportato qui). Se Ecclestone per “vendicarsi” starebbe pensando di istituire un campionato alternativo (qui), la Ferrari per ora ha dovuto incassare da un po’ tutte le parti: Paddy Lowe, che ha prima smontato con una buona dose di ironia le proposte del Cavallino e ha poi giocato al primo della classe chiedendo di alzare l’asticella (qui); il responsabile del settore ricerca e sviluppo Daimler, Thomas Weber, che ha confinato la complessità dei regolamenti a un semplice problema di comunicazione; Lauda, che ha mandato al diavolo chi criticava questa F1; e lo stesso Todt che, dopo aver respinto al mittente i giochetti da “repubblica delle banane”, starà ora gongolando alla prospettiva di accogliere nel 2015, oltre a Honda, pure la Bmw, qualora le indiscrezioni riportate da Gian Carlo Minardi (qui) dovessero trovare riscontro.

FIA Council Meeting and FIA Awards Red Carpet 6 December 2013L’unica concessione fatta da Todt, su cui si è pronunciato oggi Marko (qui), riguarda un ripensamento delle norme relative alle penalizzazioni dei piloti in caso di errore del team (norme ovviamente approvate da tutti fino a quando non vengono applicate) e sulla struttura ed estetica dei musi. Ma se ne riparlerà molo probabilmente nel 2015, così come definitivamente slittata al 2015 è la questione doppi punti.

Quel che è cambiato, ma che di fatto lascerà le cose come stanno, è stata la decisione dello Strategy Group di affossare l’accordo (ormai raggiunto) sul budget cap, che non verrà introdotto. Si continuerà così a professarsi favorevoli a un contenimento dei costi, salvo poi approvare un regolamento tecnico e sportivo che renderà impossibile farlo, come il 2014 sta dimostrando. Contenti i grandi team, meno i tema minori che non hanno nemmeno più la FOTA per far sentire la loro voce. E sicuramente per nulla contento Todt, che aveva sbandierato l’accordo come acquisito una settimana fa.

Lo Strategy Group e la questione costi, fungono da anello di congiunzione con la seconda parte dedicata al futuro assetto della Formula 1. Per comprendere la quantità di carne al fuoco, bisogna partire dal 2005, quando la Cvc acquistò la Formula 1.

Opus_Formula1_Bernie_EcclestoneA inizio marzo Ecclestone ha rivelato che la Cvc dovrà vendere le sue quote (38%) al massimo nel 2018, in quanto il fondo può detenere una società per dieci anni con una proroga massima di altri tre. La Cvc voleva uscirsene già nel 2012, quotando la F1 in Borsa a Singapore, ma una serie di congiunture sfavorevoli, tra cui i guai giudiziari di Ecclestone, mandarono a monte l’operazione. Da qui anche le difficoltà che sta incontrando il fondo sovrano norvegese, che attualmente detiene il 4,5% delle quote, acquistate tre settimane prima del fallimento dell’Ipo. Come scrivevamo nelle passate settimane (qui), il fondo era autorizzato a investire in società non quotate solo se un Ipo era all’orizzonte, ma essendo saltato il banco ed essendosi aggravata la posizione giuridica di Ecclestone (il processo a Monaco inizia a fine mese), il fondo Norges potrebbe dover rivedere il suo acquisto. Qualora la Cvc dovesse uscire di scena, però, chi diventerebbe il nuovo padrone della Formula 1? Si è parlato della compagnia Liberty Media di John Malone, subito liquidato però da Ecclestone (“Ci sono sempre avvoltoi, persone che vendono e comprano aziende allo stesso modo in cui la gente comune compra un qualsiasi bene, pensando sempre di essere i salvatori della situazione. Qui nessuno è in difficoltà”).

E allora, toccherà ai team? Negli ultimi giorni abbiamo visto delinearsi diversi scenari: si è parlato di un piano di Ecclestone per svalutare la Formula 1 con la complicità di Ferrari e Red Bull, che più di tutti si sono lamentati per queste nuove regole, in modo da poter riacquistare a buon mercato la maggioranza della Formula 1 (di cui al momento detiene un 5%) e restarvi al timone insieme ai team al di là del processo per corruzione (e questo si ricollegherebbe anche al prgetto di GP1). Voci ovviamente smentite dagli interessati (e ricordiamo che solo un mese fa, lo scenario era completamente diverso, visto che Bernie aveva aperto alla vendita delle sue quote in accordo con il cofondatore della Cvc McKenzie, a una nuova proprietà). Di ieri, invece, la notizia che un gruppo di team starebbe discutendo l’acquisto della proprietà del circus senza il coinvolgimento di Ecclestone, per subentrargli quando la Cvc sarà forzata a vendere (ed Ecclestone potrebbe essere stato condannato dal tribunale di Monaco). Vicende, queste ultime, ben più complesse di qualsivoglia flussometro e giocate a livelli sicuramente altri da quello dello sport.

F1P | Matteo Sala

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