Formula 1, Rosberg VS Hamilton: sfida infinita, ma quanti sorpassi?

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Del tragico incidente che ha coinvolto Jules Bianchi e una ruspa manovrata da un commissario di pista di Suzuka sono trapelate anche delle immagini sulla rete, terribili. La FIA diramerà un rapporto su come si sono svolti i fatti in quella via di fuga buia e fangosa. Le condizioni del pilota francese restano critiche e non sembrano esserci aggiornamenti a breve. Non serve allora commentare, ma attendere e sperare. Il Gran Premio del Giappone aveva regalato uno straordinario sorpasso alla prima curva, passato ovviamente in secondo piano dopo quel maledetto 41° giro. Lewis Hamilton, dopo aver condotto la prima parte di gara nel mono scarico del compagno, dà inizio a continue manovre di disturbo, soprattutto alla curva 1. Addirittura, in una di queste azioni, non chiude immediatamente l’ala posteriore del dispositivo DRS, rischiando di perde il controllo della vettura. Nico Rosberg inoltre ha l’aggravante di subire da qualche giro dei problemi con gli pneumatici intermedi. Appena superato il traguardo per la 29^ volta, Hamilton attacca deciso Rosberg, all’esterno. L’inglese viene risucchiato dalla scia, in una nube d’acqua, fitta, alta, impressionante. Non solo Lewis sfrutta come se fosse sull’asciutto la scia della vettura gemella, ma durante la percorrenza delle prime due curve a destra non perde minimamente la stabilità della sua Mercedes. Un vero Re della pioggia, ancora una volta. E nuovamente vincitore di un duello in pista, corpo a corpo, con Rosberg.

Ad oggi, quando mancano 4 gare al termine del campionato, 10 punti dividono Hamilton, leader, da Rosberg. Il Mondiale sarebbe aperto anche con il punteggio utilizzato fino allo scorso anno, ma con la novità 2014, per cui l’ultima gara assegnerà un massimo di 50 punti, la sfida al titolo è spalancata. Ciò non vale solo per i due Mercedes, ma anche la rivelazione 2014 Daniel Ricciardo può sentirsi ancora in lotta, almeno matematicamente, distanziato dalla vetta di soli 73 punti. Questo ci dice la classifica, fatta di numeri. La competizione in pista però ci porta a intravedere in Hamilton un dominatore assoluto del 2014 in quanto a vittorie e soprattutto manovre di forza e sorpassi vincenti, rispetto al suo grande rivale Rosberg

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Gran Premio del Bahrain: è la gara più bella dell’anno. Dal primo all’ultimo giro Rosberg, partito in pole, e Hamilton si inseguono a vicenda. I due Mercedes si misurano in un corpo a corpo nel quale, dopo una serie di attacchi e contrattacchi, esce vincitore Lewis, che taglia il traguardo per primo portandosi a un secondo il compagno di squadra. Nonostante in seno alla scuderia regni ancora un clima disteso, quella resterà una gara simbolica, nella quale si sono palesati certi limiti di Rosberg, in uno scenario di pura battaglia. Nella gara precedente alla notturna del Bahrain, in Malesia, e in quella successiva, in Cina, Hamilton aveva invece trionfato agevolmente con circa 18 secondi di distacco su Rosberg. In entrambe le occasioni il tedesco era giunto secondo dopo prime fasi di gara che lo avevano visti bloccato nella bagarre. All’esordio in Australia, invece, Lewis Hamilton si era immediatamente ritirato dalla competizione per un problema tecnico. In Spagna i duellanti tornano finalmente uno negli scarichi dell’altro, ma solo nelle ultime tornate. Troppo tardi quindi perché Rosberg rappresenti un serio pericolo per Lewis, il quale vince con 6 decimi di scarto, senza dover compiere alcuna manovra difensiva. Da Monte Carlo Rosberg riacquista fiducia.

Nel suo Principato, Nico si aggiudica con qualche sospetto di troppo una preziosa pole position e in gara trionfa come prevedibile con 10 secondi su Hamilton. Complici le caratteristiche del tracciato e le strategie, ogni possibilità di duello tra le due Frecce d’argento è stata preclusa. In Canada Hamilton è costretto al ritiro e il raffronto tra i due alfieri della Mercedes sfuma di nuovo. La F1 torna in Austria dove Rosberg è nuovamente vincitore, indisturbato dal compagno impegnato in una strepitosa rimonta. A dividere Rosberg da Hamilton sul traguardo sono solo 2 secondi, ma solo perché Nico ha controllato la corsa praticamente sin dalla partenza. L’estate prosegue priva di incontri ravvicinati tra Lewis e Nico. A Silverstone è Rosberg a ritirarsi quando è in testa, mentre nelle prime fasi di gara Lewis sgomita invischiato nel gruppo. In Germania si ripete la corsa dell’Austria: Hamilton raggiunge il podio dopo una rimonta, ma Rosberg vince indisturbato senza incrociare mai le ruote con quelle del compagno rivale, che chiude a oltre 20 secondi dal leader. L’Ungheria segna una tappa delicata del confronto Rosberg VS Hamilton.

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Nelle qualifiche Hamilton rompe ed è costretto a schierarsi in fondo alla Griglia. Domenica la pioggia rimescola le posizioni: a metà corsa Rosberg si ritrova alle spalle di Hamilton, ma pronto a sfruttare una strategia aggressiva, se riuscisse a liberarsi del compagno. Su una pista dove i sorpassi sono difficili, Rosberg non si fa nemmeno vedere negli specchietti della Mercedes numero 44 e chiede anzi platealmente via radio al team che Lewis si faccia da parte. La squadra obbedisce ma Lewis continua a spingere imperterrito. Ricordando la battaglia del Bahrain la richiesta di Nico, assecondata dal muretto box, seppur legittima in una F1 dove le strategie di corsa sono fondamentali, è stata inopportuna e, per gli spettatori, inaccettabile. Soprattutto se consideriamo che a richiederla è stato un pilota in corsa per il titolo… A fine gara solo Hamilton riesce a portare sul podio la Mercedes, precedendo Rosberg di pochi decimi. Malgrado le premesse di lotta tra i due non se n’è vista. Una celebre immagine quella del contatto… Siamo in Belgio e ancora una volta il duello sfuma miseramente. Al secondo giro, quando la bagarre stava per infiammarsi, Rosberg tampona maldestramente Hamilton, costringendolo in seguito al ritiro.

Lo stato confusionale del tedesco della Mercedes continua durante l’appuntamento successivo, a Monza: un suo errore alla prima variante regala la vittoria ad Hamilton. Su una pista fatta per la battaglia il raffronto diretto in pista manca per manifesta superiorità di Hamilton e per la pochezza di Rosberg. Ormai siamo a fine settembre quando il Circus si insedia a Singapore per la notturna. L’ultimo entusiasmante e aspro confronto, degno di questo nome, tra le Mercedes risale ancora all’altra corsa svoltasi sotto i riflettori, quella di aprile, quella del Bahrain. La prima fila del GP di Singapore, la gara più lunga dell’anno, è tutta argentata. Le premesse per un grande confronto insomma ci sono tutte. Ma la sfida all’ultima staccata svanisce ancor prima che la gara abbia inizio: la Mercedes numero 6 non parte e Rosberg, con la vittoria di Lewis, perde anche la leadership iridata. Il quindicesimo round è quello di Suzuka: la storia è ormai recente, spettacolare e triste. Già questo fine settimana la Formula Uno si sposterà a Sochi, per il primo Gran Premio di Russia della storia: si spera che al vertice tornino i sorpassi in pista, oltreché quelli in classifica.

Francesco Bagini

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