Il Bahrain è un circuito molto impegnativo per le gomme, in particolare nelle zone di trazione, dove le temperature del battistrada possono araggiungere picchi di 130 gradi centigradi.
L’aerodinamica è un altro fattore importante. Con quattro rettilinei a 300km/h, le squadre tendono ad usare un carico aerodinamico medio, ma questo può compromettere l’entrata in curva e la stabilità in frenata, causando dei bloccaggi che possono danneggiare le gomme.
La sabbia del deserto sporca il circuito e può causare pattinamento, aumentando il degrado delle gomme. Due anni fa, proprio una tempesta di sabbia fermò una delle sessioni di test Pirelli in Bahrain.
Le zone di frenata sono un’altra caratteristica fondamentale del Circuito Internazionale del Bahrain: nella prima curva le monoposto decelerano da 315km/h a 65km/h in soli 130 metri e tre secondi. Ciò scarica una forza sulle gomme equivalente a circa 4,5g.
Subito dopo il Gran Premio del Bahrain, avrà luogo la prima sessione di test in-season di 2 giorni (8-9 aprile). Quest’anno ogni Team deve dedicare un giorno ai test gomme: Caterham effettuerà i test pneumatici nella prima giornata, Mercedes e Williams nella seconda.
Lo scorso anno, Sebastian Vettel vinse la gara partendo dalla seconda posizione in griglia, con una strategia a 3 pit-stop: il tedesco iniziò con gomme medium per poi completare 3 stint con gomme hard. I Team adottarono differenti strategie; qualcuno si fermò solo due volte.
31st marzo, 2014
Tag:f1, f1 live, f1 news, formula 1, mario isola, Paul Hembery, pirelli, pirelli f1, pit stop Bahrain
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