Ambiente e domanda energetica: questi gli impegni primari degli Stati Arabi del Gulf Cooperation Council (GCC), costituito il 25 maggio 1981 ad Abu Dhabi (UAE) da Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Arabia Saudita, Oman, Qatar e Kuwait, per rafforzare i legami tra le popolazioni ed elaborare azioni congiunte e allineate in ambito economico finanziario, commerciale, trasporti, educazione e cultura, sanità, turismo e far fronte alle caratteristiche in prevalenza desertiche dei territori.
Se ne è parlato nel corso del convegno “Stati Arabi del Gulf Cooperation Council e il loro ruolo per uno sviluppo sostenibile”, realizzato al Qatar Pavilion in collaborazione con il Segretariato generale del GCC in occasione di EXPO2015 a Milano.
Qatar, Kuwait e Arabia Saudita hanno presentato al pubblico del Pavillion le condotte che il GCC ha intrapreso per sviluppare politiche condivise dai sei Paesi per la tutela delle risorse naturali e per lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile. Nello specifico, sono statti affrontati i temi della sicurezza ambientale, dell’acqua e della sicurezza alimentare nelle aree del GCC.
Le politiche ambientali condivise dai Paesi membri del GCC sono numerose e sono state approvate fin dai primi anni di costituzione del Consiglio: oggi i Paesi stanno lavorando per fondare un Centro del Golfo per il Monitoraggio Ambientale e la promozione di attività di sensibilizzazione.
«Nell’arco di mezzo secolo la popolazione di alcuni paesi del GCC è quasi decuplicata – ha esordito il Dott. Mohsin Al-Yafei, Direttore del Centro Studi Ambientali dell’Università del Qatar, nell’affrontare l’argomento delle politiche ambientali -, mettendo a dura prova le infrastrutture esistenti. L’habitat naturale è stato sfruttato per far fronte alle necessità urgenti di costruire zone industriali e residenziali, andando spesso a discapito della flora e della fauna esistenti e contribuendo a problemi mondiali come il riscaldamento globale. I paesi del GCC hanno quindi costituito Enti, Ministeri e Centri Studi, impegnati nella protezione di queste risorse naturali (barriere coralline, erbe marine, mangrovie, tartarughe marine, dugonghi e squali balene), attraverso – per esempio – l’istituzione di riserve naturali protette».
Nel settore delle riserve di acqua, di recente è stato portato a termine uno studio per la realizzazione di un sistema di collegamenti idrici tra tutti i Paesi membri del GCC e sono in corso delle consultazioni implementare questo progetto di vitale importanza. «Le risorse idriche nei Paesi del GCC sono molto scarse a causa di molti fattori geo-ambientali – ha spiegato il Dott. Muhammad Fahad Al-Rashed, Direttore Generale del Water Research Center presso il Kuwait Insitute for Scientific Research -. Allo stesso tempo le attuali pratiche di gestione di queste risorse hanno bisogno di una revisione e di uno sviluppo importante. Proprio per questo i leader del GCC si sono impegnati nell’istituzione di una strategia di lungo termine unificata».
Tutti i sei Paesi del GCC hanno una lunga tradizione nella sicurezza alimentare: nel 2013 è stato creato un Comitato Ministeriale per garantire il massimo livello di sicurezza alimentare e facilitare il commercio internazionale, in linea con i requisiti necessari secondo la Convenzione sul commercio internazionale.
«Sviluppare politiche per la sicurezza alimentare nei paesi del CCG è un obiettivo strategico, che i paesi del GCC si impegnano a realizzare attraverso un’azione congiunta nel settore dell’agricoltura e l’unificazione delle politiche e dei regolamenti degli Stati membri – ha chiarito il Dott. Mustafa Abdu Gassem, Direttore Generale dei laboratori, Settore Food, alla Food and Drug Authority Saudita -. La cooperazione agricola tra i Paesi del CCG è basata sull’uso ottimale delle risorse disponibili e sulla realizzazione dell’integrazione alimentare delle risorse nazionali. Negli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti attraverso numerose attività e programmi in specifici in questo ambito, basati su una strategia agricola condivisa approvata e promossa fin dal 1996».
Gloria Zavatta, Sustainability Manager di Expo Milano 2015, nel suo discorso di benvenuto ha ringraziato i partecipanti per il loro contributo nella condivisione di progetti e soluzioni per un futuro migliore e più sostenibile.
g.a.
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