I team motorizzati Mercedes sembrano avere un vantaggio

team motorizzati mercedes

Terminati questi dodici giorni di test invernali, è venuto il momento di tirare le somme e capire quali sono i reali valori delle scuderie.

Sicuramente in cima alle quotazioni troviamo i motorizzati Mercedes, in particolare il team ufficiale e la Williams. Il team di Stoccarda ha dimostrato tutto il suo valore, in particolar modo durante le 2 sessioni in Bahrain: affidabilità unità alle prestazioni che la rendono sicuramente la favorita per il titolo.

In due anni, 2013 e 2014, la Mercedes ha avuto crescita esponenziale: si è passati da risultati poco eclatanti all’arrivare al podio con una certa regolarità e, adesso, l’obiettivo è il titolo mondiale. La Williams, invece, è la vera sorpresa di questo inizio 2014: dopo un’annata quasi disastrosa, il team di Grove è riuscito a progettare una vettura competitiva che, unita alla power unit Mercedes, ha dimostrato anche una grande affidabilità. I piloti sembrano motivati: Bottas vuole dimostrare di essere un buon pilota mentre Massa vuole il riscatto dopo tutte le critiche che gli sono piombate addosso nei quattro di Ferrari con Alonso. La base di partenza è ottima: a cosa punterà il team di Grove?

Un gradino sotto troviamo il trio Ferrari, Force India e McLaren. Il team di Maranello è un mistero: durante gli ultimi quattro giorni di test, Alonso ha ottenuto la velocità massima in rettilineo (339.6 km/h), oltre 10 km/h più alta di quella fatta segnare da Hamilton con la Mercedes (329.2 km/h). Come spiegare una tale differenza? Gli uomini in rosso saranno riusciti a migliorare l’uscita di curva permettendo al pilota di accelerare prima? Avranno usato un’aerodinamica molto più scarica? E a quel punto, l’aerodinamica più scarica è da imputare alla paura per quanto riguarda i consumi? E i vari problemi al cambio? Tanti dubbi, forse troppi.. I piloti nonostante mostrino un pizzico di delusione per i vari inconvenienti avuti, mostrano comunque ottimismo e questo è sicuramente un buon segnale per tutti i tifosi della Rossa.

Altra sorpresa di questo inizio d’anno è la Force India: il team indiano ha dimostrato di essere riuscito a fare una buona vettura che può tranquillamente puntare al podio. È importante sottolineare come il budget di questa scuderia sia molto limitato: tra l’altro, piccolo appunto, il main sponsor del team è in una difficile situazione economica e potrebbe rinunciare alla sponsorizzazione. Anche nella passata stagione questa piccola realtà era riuscita a mettere in pista una vettura molto competitiva, prima che Pirelli cambiasse le gomme! Le basi sono solide, visto anche il motore Mercedes, e dispongono dio due piloti da top team: Perez, l’anno scorso in McLaren, e Hulkenberg, vicino alla Ferrari e al team di Woking a fine 2013. Con qualche sviluppo mirato, magari, chissà se la Force India non possa lottare per qualcosa di più importante.

Capitolo McLaren: luci ed ombre. Luci perché ci sono tante soluzioni innovative, come la sospensione posteriore a farfalla e perché Magnussen ha dimostrato di essere pronto e motivato; ombre perché i problemi ci sono e non hanno permesso al team di girare con regolarità. Sicuramente c’è un netto miglioramento rispetto alla disastrosa annata dell’anno scorso, conclusa senza neanche un podio. Noi vi consigliamo di tenere sott’occhio Magnussen: è un pilota giovane, dalle tante speranze e con molta voglia di dimostrare di essere all’altezza di questa categoria: non escludiamo qualche sorpresa.

Per concludere con i motorizzati Ferrari, bisogna analizzare la situazione di Sauber e Marussia. Il team svizzero di Hinwil ha completato, durante i test, 776 giri per un totale di 4.039 km. Bisogna, però, dire che è difficile individuare dove si possa posizionare: probabilmente è la sesta forza del campionato. Sutil porta tanta esperienza nel team e Guiterrez deve dimostrare di essersi meritato la riconferma. Potrebbe mancare però quel pizzico di “sprint” in più che dava Hulkenberg nella passata stagione. Capitolo Marussia: il team russo potrebbe essere la “cenerentola” di questo mondiale. Le prestazioni sembrano essere migliorate di molto rispetto alla scorsa stagione e l’affidabilità anche. Nelle prime gare arrivare in fondo, molto probabilmente, significherà andare a punti. Sarà la volta buona?

Concludiamo con il tema più scottante: Renault. Tutti i team motorizzati dalla power unit francese hanno manifestato evidenti problemi: in tre sessioni di test sono stati effettuati, totalmente, 8.776 km, la metà di Mercedes. Un dato significativo che fa comprendere quanto sia in difficoltà il motorista transalpino. Mancano 10 giorni all’inizio del mondiale ed è impensabile riuscire a risolvere i problemi in un lasso di tempo così ridotto. Al momento il team messo meglio, se così possiamo dire, è la Toro Rosso: i tempi non sono disastrosi e la quantità di giri percorsi, in totale, non è disastrosa. Chissà come l’hanno presa in Red Bull. Ecco, a proposito: a Milton Keynes non se la passano bene. In fin dei conti la situazione non è disastrosa: la prestazione della vettura c’è e Ricciardo, nei pochi giri che ha fatto, lo ha dimostrato. Ma è proprio il problema dell’affidabilità a farla da padrone. Sono soli 1.711 i km per il team austriaco, tartassato dai continui problemi che hanno reso quasi impossibile girare. Vettel, negli ultimi due giorni di test, ha cercato di nascondere il pessimismo, ma si è capito che difficilmente nella prima parte di stagione vedremo una Red Bull pimpante come quella degli ultimi quattro anni. Virtualmente, il team nella situazione più complicata è la Lotus che ha effettuato solo 1.288 (contando ovviamente il test saltato a Jerez). Oltre a ciò, si aggiunge l’inefficacia delle soluzioni portate nel secondo test in Bahrain che sembrano aver peggiorato ulteriormente la situazione. Grosjean si è mostrato realista e ha confermato che servirebbe un miracolo per riuscire a fare qualcosa di buono a Melbourne. Concludiamo occupandoci dell’ultimo team rimasto: la Caterham. La scuderia anglo-malese ha compiuto il maggior numero di km da motorizzata Renault: 3.313 km. Le prestazioni non sembrano essere male, quasi a livello della Toro Rosso. Kobayashi, approdato in Caterham in questa stagione, continua a pressare i vertici del team per avere una vettura affidabile e veloce. Sarà l’anno buono per andare a punti?

Ovviamente questi sono discorsi da prendere con le “pinze”: tutti i team stanno ancora sviluppando le proprie vetture.

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