Il Kuwait festeggia in Expo la fine del Ramadan

aujec9Mazen Alansari, direttore del padiglione del Kuwait a Expo, ha invitato in occasione della fine del Ramadan i rappresentanti di altri padiglioni, fra cui Germania, Usa, Oman, Bahrain Algeria, a unirsi sotto lo stesso tetto per celebrare insieme la festa del Eid al-Fitr: una festa gioiosa, durante la quale i musulmani rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. Per centinaia di musulmani presenti a Expo, dai delegati ai lavoratori, il primo giorno di Shawwal, in cui si celebra l’Eid Al-Fitr , è stato festeggiato lontano da casa, ma con feste collettive in diversi padiglioni e condivisa con molte altre culture, con piatti speciali per rompere il digiuno e momenti conviviali aperti a tutte le religioni del mondo.  Il pranzo, a base di cibi tipici kuwaitiani fra cui pane arabo, hummus e harissa e una selezione di dolci caratteristici, si è svolto nel giardino del ristorante del padiglione kuwaitiano. Fra gli ospiti era presente anche Bruno Antonio Pasquino, commissario generale di Expo 2015 che ha dichiarato: «Ringraziamo il padiglione del Kuwait perché durante il Ramadan è stato protagonista di quello che deve essere Expo, luogo di pace, dialogo e apertura. E’ stato il Kuwait il padiglione grazie al quale siamo riusciti ad organizzare un momento importante subito dopo i tragici attentati del 26 giugno scorso. Il padiglione del Kuwait, in rappresentanza dello stato del Kuwait, è davvero coinvolto nel principio di base di quello che deve essere Expo: tolleranza e apertura al dialogo che non sempre sono comunemente accettate, ma oggi è una festa e ringraziamo il padiglione per la sua ospitalità». In rappresentanza del popolo del Kuwait, Mazen Alansari, direttore del padiglione, ha detto: «Mentre noi celebriamo la fine del Ramadan, altri nel mondo piangono morti innocenti a causa di violenza e odio, per questo preghiamo anche per loro. Mai come in questo momento dobbiamo puntare sull’unità del genere umano e sulla promozione della pace, della tolleranza tra tutte le nazioni e sulla coesistenza di tutte le razze, religioni e fedi».

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