Il principe del Bahrein perde l’immunità Sarà perseguito per tortura …

Tortura |

Il principe del Bahrain, Nasser bin Hamad Al-Khalifa (nella foto sopra con Massimo Moratti), non gode più di immunità diplomatica nel Regno Unito e potrà quindi essere perseguito per le accuse di tortura rivolte contro di lui. Lo ha stabilito martedì 7 ottobre l’Alta corte di Londra, rivedendo un ricorso presentato da un torturato. Per Sayed Al-Wadaei, direttore dell’ufficio legale del Bahrain Institute for Rights and Democracy, si tratta di “una vittoria per il popolo del Bahrain”.

I giudici hanno ribaltato la decisione presa dal Crown Prosecution Service (Cps), che aveva stabilito che il reale non poteva essere perseguito in quanto protetto dall’immunità. Il principe Nasser, 27 anni, non sarà subito arrestato, ma la sentenza dei giudici permetterà alla polizia britannica di aprire un’indagine contro di lui. Egli – dicono i beninformati – considera il Regno Unito “la sua seconda casa”, e vi soggiorna spesso soprattutto perché appassionati delle corse di cavalli. 

La vicenda risale al 2012, quando il Cps ha ricevuto un dossier che accusava il principe Nasser di aver partecipato alle torture di prigionieri durante una rivolta pro-democrazia esplosa in Bahrein nel 2011. Il reale era nell’isola per le Olimpiadi di Londra. Associazioni per i diritti umani ne avevano chiesto l’arresto, ma con la decisione della Cps le autorità hanno permesso a Nasser di tornare nel Regno.

L’identità del sopravvissuto che ha presentato ricorso contro la decisione del Cps, è stata mantenuta anonima per motivi di sicurezza. L’International Federation for Human Rights ha definito la decisione dell’Alta corte di Londra “una svolta decisiva” e ha criticato le autorità francesi per non aver risposto allo stesso modo a un analogo ricorso, presentato lo scorso agosto durante una visita del principe a Parigi.

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