(ANSAmed) – BEIRUT- Le monarchie petrolifere del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) costituiranno un centro di comando unificato per le loro truppe per far fronte alla minaccia dei jihadisti dello Stato islamico (Isis). E’ quanto afferma in un’intervista al Financial Times il ministro degli Esteri del Bahrein, lo Sheikh Khalid al Khalifa.
La nuova struttura, che avra’ finalita’ difensive e si coordinera’ con il comando centrale navale gia’ esistente in Bahrein, avra’ come base l’Arabia Saudita, dove opera gia’ il comando unificato aereo.
Secondo un esperto interpellato dal FT, Theodore Karasik, consigliere del Risk Insurance Management a Dubai, i sei Stati arabi del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Emirati arabi uniti, Oman, Qatar e Bahrein) potranno cosi’ contare su “una forza congiunta di diverse centinaia di migliaia di soldati, con l’Arabia Saudita che contribuira’ con almeno centomila uomini”.
Secondo il ministro del Bahrein, l’iniziativa e’ necessaria per far fronte al pericolo dell’Isis, che ha sostenitori anche nei Paesi del Golfo. “Guardate alla frammentazione dell’Iraq e all’abominevole situazione in Siria – ha affermato Sheikh Khalid -. Se l’Afghanistan e’ stata una scuola per i terroristi, la Siria e l’Iraq sono un’universita’ per loro. E’ una minaccia seria e molti dai nostri Paesi sono andati ad unirsi a loro”. (ANSAmed).