di Redazione. Scritto il 23 luglio 2013 alle 7:40.
Il ministero degli Esteri israeliano ha aperto la scorso settimana la sua prima “ambasciata virtuale”, un account Twitter attraverso il quale spera di avviare il dialogo con i cittadini di Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Kuwait e Bahrain.
Il nome dell’account è “Israel in the Gcc” (Consiglio di Cooperazione del Golfo).
L’ambasciata virtuale, riporta il quotidiano locale Haaretz, nasce su spinta di Gary Koren, veterano della diplomazia israeliana che per lunghi anni ha gestito le relazioni con gli Stati del Golfo.
Anni fa il Dipartimento di Stato Usa aveva adottato una simile iniziativa nei confronti dell’Iran e della Siria. Queste “ambasciate” sono siti web che forniscono informazioni agli iraniani e ai siriani sugli Stati Uniti e le sue politiche, in particolare questioni consolari.
Un anno e mezzo fa Israele ha aperto un ufficio diplomatico in uno stato del Golfo. La notizia, che doveva rimanere segreta, è stata inavvertitamente rivelata mediante la recente pubblicazione di una serie di documenti del ministero delle Finanze, in cui però non viene menzionato il nome del paese ospite. Il ministero degli Esteri si è rifiutato di rilasciare commenti.
Israele ha avuto uffici diplomatici in Oman e Qatar, chiusi rispettivamente nel 2000 e nel 2009 in seguito a scontri tra israeliani e palestinesi in Cisgiordania e Striscia di Gaza.
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