Lo sceicco: “Una moschea a Palermo ed investo 2 miliardi in città”

Al Zamil e Leoluca Orlando (foto Internet)

Zamil Al Zamil, lo sceicco del Bahrain, ha incontrato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per una proposta ‘indecente’: 2 miliardi di euro pronti da investire nella città siciliana, in cambio la costruzione di una moschea che accolga le migliaia di proseliti arabi presenti a Palermo.

In realtà, l’incontro sarebbe dovuto avvenire in gran segreto: infatti, quando si parla di affari – specie così imponenti – le porte delle stanze devono rimanere chiuse e oscurate ai riflettori, per concedere alle parti di interloquire in assoluta tranquillità e senza interferenza alcuna. L’incontro tra Zamil Al Zamil e Orlando è avvenuto sì a porte chiuse, ma l’effetto domino, determinato dall’enorme cifra trapelata dagli spifferi di Palazzo delle Aquile, ha generato una risonanza irrefrenabile.

La riunione: Zamil Al Zamil, proveniente da Roma, ha deciso di sostare nel capoluogo siciliano, la riunione, blindata, è avvenuta in inglese ed è durata parecchie ore. Lo sceicco del Bahrain, oltre alla moschea, non ha parlato di progetti o intenzioni specifiche, ha soltanto sottolineato la somma che avrebbe intenzione di investire. Uffici comunali in gran fermento, bisogna infatti progettare e presentare analisi e relazioni agli architetti dello Zamil Group che soggiorneranno a lungo nella nostra città.

Ma chi è Zamil Al Zamil, lo sceicco che fa sognare una città intera, e, per osmosi, tutta la Sicilia? Lo sceicco del Bahrain è il vicepresidente dello Zamil Group, è nell’amministrazione di parecchie banche mediorientali e, da pochi giorni, presidente della Camera del commercio italo-araba a Roma.

Com’è ovvio che sia, quando si parla di cifre altissime, pari a circa 2 miliardi di euro, la notizia ha percorso migliaia di chilometri quadrati in breve tempo: una somma che consentirebbe alla città di Palermo di riacquistare la veste – che le calza a pennello, lo insegna la storia – di centro economico del Mediterraneo. Una sorta di ritorno ai fasti della ‘Palermo Araba’, Balarm il Riad del Mediterraneo, ’Giardino’ degli Emiri e terra di grande ricchezza: una nuova ‘colonizzazione araba’ che, per quanto concerne gli immigrati, è già iniziata da parecchio tempo. Quindi, perché non approfittare di un rapporto economico proficuo, interrotto solo da alcuni secoli di latinizzazione? L’entusiasmo non manca di certo, le progettualità e i buoni propositi neanche. La città, intesa come amministrazione, società e attività, è pronta ad accogliere un così grande regalo?

Ignazio Cusimano

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