Alla fine, dopo gli appelli delle organizzazioni per i diritti umani, degli organismi non governativi e persino dei governi alleati del Bahrain, Maryam Al-Khawaja è tornata libera. Il 15 settembre avevamo raccontato in questo blog del suo arresto, al rientro dall’esilio per trovare suo padre Abdulhadi (condannato all’ergastolo e in sciopero della fame) e delle sue prime due settimane in carcere per aver “aggredito pubblico ufficiali” (ossia, alcuni agenti che l’avevano bloccata all’aeroporto per la presunta assenza di un visto d’ingresso, lei è cittadina del Bahrain!).
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