(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) – BEIRUT – Una crisi senza precedenti e’ esplosa oggi tra le ricche monarchie del Golfo, con Arabia Saudita, Emirati arabi uniti (Eau) e il Bahrain che hanno annunciato il ritiro dei loro ambasciatori dal Qatar, denunciando ingerenze di Doha negli affari interni dei Paesi vicini.
All’origine della diatriba vi e’ l’appoggio dato dal Qatar ai Fratelli Musulmani nei conflitti provocati nella regione dalle Primavere Arabe, in particolare in Egitto. A differenza di Doha, infatti, Riad, Abu Dhabi e Manama si sono schierate con la nuova dirigenza del Cairo, fornendole importanti aiuti finanziari dopo la deposizione manu militari, lo scorso anno, del presidente Mohammed Morsi, esponente della Fratellanza. Ma l’Arabia Saudita e gli altri due Paesi accusano il Qatar anche di dare appoggio a cellule di questa organizzazione sui loro territori.
In una nota diffusa da Riad, la decisione viene spiegata con la necessita’ di “proteggere la sicurezza e la stabiltà” degli Stati membri del Ccg: Arabia Saudita, Kuwait, Emirati arabi uniti, Oman, Qatar e Bahrain. Ma Doha ha espresso “rammarico” e “sorpresa”, affermando che rinuncera’ a ritirare a sua volta i suoi ambasciatori negli altri tre Paesi.
Arabia Saudita, Eau e Bahrain hanno chiesto al Qatar di “non sostenere alcun gruppo che minacci la sicurezza e la stabilita’ di alcun membro del Ccg”, lamentando campagne di stampa nei propri confronti. Il riferimento e’ evidentemente ai programmi della televisione satellitare Al Jazeera, con sede a Doha, e ai sermoni infuocati del predicatore Yusuf al Qaradawi, che vive in Qatar. Proprio per protestare contro i discorsi dell’imam, Abu Dhabi aveva convocato un mese fa l’ambasciatore qatarino negli Eau. Negli ultimi mesi, inoltre, negli Eau sono state incarcerate una trentina di persone, sia emiratini sia egiziani, con l’accusa di avere costituito una cellula della Fratellanza Musulmana. E recentemente e’ stato condannato a sette anni di prigione un cittadino del Qatar.
Arabia Saudita e Qatar, pur rimanendo entrambi schierati contro il presidente Bashar al Assad nel conflitto civile in Siria, appoggiano gruppi ribelli e jihadisti rivali fra loro. In particolare, Doha sostiene il Consiglio nazionale siriano, che pur facendo parte della Coalizione delle opposizioni, e’ controllato dai Fratelli Musulmani. (ANSAmed).