di Redazione. Scritto il 24 settembre 2014 alle 6:00.
Arabia Saudita, Giordania, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Qatar hanno preso parte ieri ai primi raid aerei in Siria contro le postazioni dello Stato Islamico. A sottolinearlo è stato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
I raid sono stati condotti insieme alle forze aeree e al coordinamento degli Stati Uniti; Washington ha sottolineato che per l’operazione non è stata cercata l’autorizzazione di Damasco. Cionostante, il governo di Bashar al-Assad ha detto di essere stato informato prima dell’attacco tramite l’Iraq e i dichiarazioni pubbliche lo stesso Bashar ha detto che qualunque intervento contro i terroristi è il benvenuto.
Varie fonti riferisco che una settantina di combattenti dello Stato Islamico sono stati uccisi nel corso dei raid e che ci sarebbero altri 50 morti tra le fila di combattenti legati a gruppi filo al-Qaida. Negli attacchi sono stati impiegati aerei da combattimento, droni e missili Tomahawk.
Tra gli obiettivi colpiti ci sarebbero il principale quartier generale dello Stato Islamico a Raqqa, nel nord della Siria, strutture utilizzate per l’addestramento militare, veicoli e magazzini. Obama ha detto che gli attacchi sono stati rivolti anche contro il gruppo Khorasan, considerato vicino ad al-Qaida e pronto a sferrare attacchi contro l’Occidente.