Ultima corsa della stagione con ben otto titoli iridati ancora in palio e prime prove libere conclusesi come tradizione con il sole calante alle 16, 45 locali a Sakhir. E anche i risultati non hanno offerto molte sorprese, visto che il turno iniziale è servito a tutti quanti per effettuare le varie installazioni e lo sgrossamento della messa a punto per una 6 Ore che si preannuncia particolarmente difficile.
L’autodromo del Bahrain, infatti, stressa moltissimo le gomme e il fatto che prima delle vetture del WEC abbiano girato sia GP2 sia GP3 ha portato ulteriori problemi all’asfalto. Non sono nemmeno mancate le forature dovute a vari detriti e sporcizia presenti ai lati della pista.
In ogni caso il miglior tempo è andato alla Porsche 919 di Timo Bernhard che poco prima di un periodo di cauzione imposto da regolamento ha abbassato il proprio crono portandosi a 1’42″800, di soli diciassette millesimi più rapido della Audi R18 e tron Quattro di André Lotterer che proprio oggi festeggia il trentaquattresimo compleanno. Ma è chiaro che nel secondo turno i tempi dovrebbero scendere anche in considerazione del fatto che le temperature dovrebbero abbassarsi. A questo proposito il paventato caldo della vigilia non c’è stato: su Sakhir infatti nel corso delle prime prove gravava un’umidità del 73 per cento con una temperatura all’asfalto che non ha mai superato i 30°.
Dietro ai “duellanti” per il campionato mondiale riservato ai piloti si trovano gli altri favoriti con la seconda Audi che Lucas Di Grassi ha portato a 1’43″403 e la Porsche di Lieb-Jani-Dumas, quarta e vicinissima alla vettura che il brasiliano divide con Jarvis e Duval. Più staccate, nonostante l’evidente bontà del loro telaio, le Toyota 050 all’ultima corsa di una carriera gloriosa.
Ma ciò che interessa di questa prova finale del WEC è soprattutto la situazione in LMP2 e in GTE, dove i giochi sono ancora aperti. Tra le prime l’Alpine di Panciatici ha ottenuto il miglior tempo, di pochissimo davanti alla Ligier del capoclassifica mondiale Rusinov, alla Gibson dello Strakka Racing di Watts e all’Oreca di Tandy, i cui compagni Howson e Bradley proprio in Bahrain si giocano le residue speranze di mondiale contro il già citato Rusinov, a Sam Bird e Julian Canal. Buona la prova della debuttante-se si esclude l’esperienza alla 24 Ore di Le Mans- BR01 che Nicolas Minassian ha piazzato al quinto posto.
In GTE-PRO le due Ferrari 458 GTE hanno sempre tenuto un passo inavvicinabile per tutti gli altri con Vilander, autore del rilievo più rapido, davanti a Calado e alla prima delle due Porsche, che qui sembrano consumare troppo le gomme, di Makowiecki, con l’esemplare favorito per il titolo riservato ai piloti, quello di Richard Lietz molto staccato al quarto posto, dietro anche al primo delle GTEAM, la Aston Martin Vantage di Lamy, e alla Corvette, sempre AM, di Ruberti-Roda-Poulsen, che sembra essere in grande spolvero.
Come spesso avvenuto nelle ultime corse le prime prove libere vedono un’iniziale predominio delle due Audi R18 e tron Quattro con Lucad DiGrassi prima e Benoit Treluyer dopo che piazzano i migliori tempi con 1’43″276 per il francese in lizza per il titolo iridato piloti e 1’43″510 per il brasiliano. Le Porsche restano comunque nello stesso secondo delle rivali di Ingolstadt con Timo Bernhard e Romain Dumas distanziati a 5 e nove decimi. Poche le emozioni con un testacoda di Nicolas Prost con la Rebellion senza alcuna conseguenza.
Ma, poco prima del periodo obbligatorio di cauzione – che sempre viene sperimentato nel WEC durante le prove libere – la Porsche passa al comando con Timo Bernhard che scende fino a 1’42″800, diciasette millesimi appena più veloce della prima Audi sulla quale ora è salito André Lotterer.
Netto invece il dominio delle 458 GTE tra i Pro con Toni Vilander che prima di fermarsi ai box per la sostituzione dei freni e gli aggiustamenti del caso piazza subito un 2’00″135, più rapido di quattro decimi del compagno di squadra James Calado mentre sembrano faticare, come previsto, le due Porsche ufficiali con l’esemplare di Makowiecki-Pilet al terzo posto e quello del capoclassifica mondiale Richard Lietz e di Michael Christensen dietro anche all’Aston Martin di Darren Turner, a quella di Lamy, GTE-AM, e alla Corvette di Ruberti e Roda. In LMP2 c’è la coferma della competitività dell’Alpine del team Signatech che si porta ben presto al primo posto lasciandosi alle spalle, in una manciata di decimi però, la Ligier di Rusivov, la Gibson di Leventis e l’Oreca di Tandy. Alle 17,30 italiane, 19,30 locali, partiranno le seconde libere.