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Il Bahrain accusa l’Iran di fomentare una “sedizione confessionale” e interferire “negli affari interni” dell’isola Stato. La popolazione, a maggioranza sciita, recepisce le ‘sollecitazioni’ di Teheran e chiede più diritti e maggiore giustizia sociale. La cosiddetta “primavera araba” nel 2011 è stata repressa anche con l’aiuto saudita, ma le ingerenze iraniane sono più di un pettegolezzo. Nella capitale Manama ha sede la V Flotta Americana, con l’ammiraglia, la portaerei nucleare CVN 77 “George H.W. Bush”. Giorni fa scoperto un deposito di armi e munizioni
Manama – Si alza la tensione tra Bahrain e Iran, con mosse diplomatiche che potrebbero preludere a una ulteriore esclation. Dalla capitale, il governo del monarca Ḥamad bin ʿĪsā Āl-Khalīfa ha accusato la “continua interferenza dell’Iran negli affari interi” e di fomentare una “sedizione confessionale”, motivi per cui il ministero degli Esteri ha compiuto un grave gesto diplomatico, richiamando l’ambasciatore a Teheran per consultazioni e ha comunicato al rappresentante iraniano la revoca del gradimento diplomatico, ingiungendogli di lasciare il Paese entro 72 ore.
Il Bahrain è una monarchia del Golfo retta dalla dinastia sunnita degli Āl-Khalīfa in un Paese che però è abitato da una maggioranza della popolazione di confessione sciita. Indipendente una rima volta dall’Impero Persiano nel 1783, poi conquistato nel 1802 dal Sultanato dell’Oman, nel 1822 la famiglia Āl-Khalīfa guidò un’insurrezione che ridiede indipendenza all’arcipelago. Con una serie di trattati con la Gran Bretagna, Londra si impegnò ad assumere la difesa militare del regno, in cambio della rinuncia alla pirateria da parte del Bahrain. Nel 1869, l’Impero Ottomano impose al Regno la condizione di ‘stato vassallo’, anche grazie alla mediazione britannica, ma Manama diventò un vero protettorato di Londra alla caduta degli Ottomani nel 1916, condizione che sopravvisse fino al 1971, quando il Regno del Bahrain riacquistò la piena indipendenza.
Da diversi anni la maggioranza sciita – non insensibile alle sollecitazioni di Teheran – chiede riforme costituzionali, economiche e sociali. Nell’anno delle fasulle ‘primavere arabe’, anche il Bahrain fu teatro di sommosse, che il re soffocò grazie all’ausilio militare dell’Arabia Saudita.
Da allora le accuse di Manama verso Teheran hanno subito alti-e-bassi e di recente queste polemiche si sono trasformate in vere e proprie accuse di “immischiarsi negli affari interni” dello Stato, fino a quella grave di sostenere “atti di sabotaggio e terrorismo” nel Paese. Un tema su cui gli analisti internazionali si dividono tra coloro che ritengono le accuse contro Teheran un pretesto per non procedere alle riforme chieste della popolazione e coloro che invece danno alle pressioni dell’Iran un ruolo non secondario.
Due giorni fa, come riportato dai media locali e rilanciato dall’agenzia AsiaNews del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), la polizia ha scoperto un deposito di armi e munizioni a Nuwaidrat, una cittadina dell’arcipelago abitata da popolazione a maggioranza sciita. La scoperta è stata seguita dall’arresto di alcune persone, accusate di essere in contatto con l’Iran e il più vicino Iraq.
La capitale Manama ospita la base della V Flotta Americana, con l’ammiraglia del gruppo navale statunitense, la portaerei nucleare CVN 77 “George H.W.Bush”, dalla quale partono gli F18/A ‘Hornet’ che bombardano le postazioni dell’ISIS in Siria e Iraq. Una presenza che l’Iran ha tutto l’interesse di destabilizzare.
(Credit: AsiaNews, Agenzie)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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