Articolo pubblicato il: 01/12/2014
I candidati sunniti pro governativi hanno vinto 27 seggi in Parlamento al ballottaggio delle elezioni legislative che si sono svolte ieri in Bahrain e che a sorpresa hanno visto aggiudicarsi un posto in Aula anche a 13 candidati sciiti indipendenti, tra cui tre donne, nonostante l’appello del principale partito di opposizione al-Wefaq a boicottare il voto. Il voto di ieri serviva ad assegnare 34 dei 40 seggi dell’Assemblea in cui nessun candidato ha ottenuto la maggioranza al primo turno delle prime elezioni parlamentari dall’inizio delle proteste antigovernative scoppiate nel febbraio 2011 sulla scia delle rivoluzioni della Primavera araba.
L’appello al boicottaggio di al-Wefaq ha comunque fatto perdere consensi agli esponenti sciiti rispetto al voto di quattro anni fa, mentre in base ai risultati ufficiali solo cinque candidati di partiti politici si sono aggiudicati un seggio.
Il Parlamento del Bahrain, o Assemblea Nazionale, è composta da 80 seggi, 40 nominati dal re alla Camera Alta e 40 eletti dagli aventi diritto alla Camera Bassa, che ha poteri di legiferare limitati al volere del monarca.
Tra gli eletti di eri anche tre donne, tutte sciite. Quattro seggi sono invece stati occupati da candidati dei blocchi islamisti sunniti, tra cui due salafiti e due esponenti del gruppo Menbar che fa capo ai Fratelli Musulmani. Al-Wefaq ha definito le elezioni di ieri come una ”farsa” sottolineando che l’affluenza non ha superato il 30 per cento, contro i dati del governo che parlano del 52,6 per cento.